Si sente spesso dire che i giovani d’oggi sono più individualisti e che le nuove generazioni sono ormai disilluse dalla politica. Di recente però un sondaggio, condotto per l’Observer, ha presentato un panorama più promettente per quanto riguarda il Regno Unito.

Già lo scorso settembre i giovani elettori scozzesi avevano partecipato in massa al referendum per l’indipendenza dopo che, in via eccezionale, l’età per votare era stata abbassata ai sedici anni e oggi si continua a discutere se si debba abbassare l’età legale in modo definitivo.
Ora, i risultati di questo nuovo sondaggio mostrano che la nuova generazione che potrà votare alle elezioni generali del prossimo maggio (17-22 anni) ha le idee chiare su cosa vuole dal governo e alcune di queste vanno contro le tendenze prevalenti fra le generazioni precedenti.
I nuovi elettori sono pro-Europa, il 62% si dice a favore dell’Unione Europea e il 67% voterebbe contro un referendum che proponesse l’uscita del Regno Unito. Questo sentimento è decisamente opposto all’euroscetticismo diffuso nel paese e reso evidente dalla recente ascesa del partito euroscettico per eccellenza (UK Independence Party). Infatti, il 41% dei giovani intervistati si è detto propenso a votare il Labouristi alle elezioni generali, mentre il leader di UKip, Nigel Farage, piace solo al 13%.
In aggiunta, la nuova generazione di elettori è più propensa a votare i Greens, un altro partito che ha recentemente ricevuto maggiore consenso: il 19% degli intervistati voterebbe il Green Party, UKip otterrebbe solo il 3% dei loro voti.
L’immigrazione viene considerata dai più come un bene per il Regno Unito e non una delle questioni più pressanti. La maggioranza dei giovani è perlopiù preoccupata dal futuro del National Health Service, dalla disoccupazione e dall’inuguaglianza sociale. Sono anche a favore del matrimonio fra partner dello stesso sesso, dimostrando di essere più tolleranti di alcuni elettori delle generazioni precedenti, e il 65% è a favore della monarchia, dimostrando che le tradizioni sono ancora ritenute importanti.
I nuovi elettori sono ottimisti riguardo il mercato del lavoro, il 53% ritiene che non sia necessario vivere a Londra o nel sud-est dell’Inghilterra per trovare un buon impiego. Tuttavia, sono meno a favore della proposta di rendere illegali gli stage non retribuiti. Gli stage sono sempre più fondamentali per avere un curriculum competitivo ma quelli non pagati promuovono chi può permettersi di fare uno stage non pagato piuttosto che il talento, facilitando così la discriminazione di classe sociale.
I risultati del sondaggio avranno due implicazioni per le prossime elezioni generali. La prima è che i partiti principali devono prestare maggiore attenzione ai nuovi elettori e ascoltare le loro richieste se vogliono avere il loro appoggio.
Ad esempio, il recente inasprimento della posizione anti-Europa dei Conservatori di Cameron risulterà controproducente dato il favore di cui l’Unione Europea gode fra i giovani anglosassoni. Inoltre il 55% degli intervistati ritiene che il governo non spieghi bene le proprie decisioni agli elettori. I giovani non sono disillusi dalla politica ma sono disillusi da un certo tipo di politica. La seconda conseguenza è quindi che la comunicazione fra partiti ed elettori deve migliorare e poiché il sondaggio ha dimostrato che i giovani interagiscono con la politica principalmente attraverso i social media le campagne politiche devono concentrarsi maggiormente su quest’ultimi.
@aplazzarin
Si sente spesso dire che i giovani d’oggi sono più individualisti e che le nuove generazioni sono ormai disilluse dalla politica. Di recente però un sondaggio, condotto per l’Observer, ha presentato un panorama più promettente per quanto riguarda il Regno Unito.