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Ungheria al referendum: la risposta è scontata gli effetti no


La documentarista ungherese Eszter Hajdu parla dei timori che ha per il futuro del suo paese. 

Due ragazzi rom camminano di fronte al poster del Governo ungherese in materia di referendum sulle quote migranti dell'UE a Budapest, 28 Settembre 2016. REUTERS/Laszlo Balogh

La documentarista ungherese Eszter Hajdu parla dei timori che ha per il futuro del suo paese. 

L’ultima proposta del premier ungherese Viktor Orban in tema profughi è di espellere un milione di rifugiati arrivati illegalmente nell’Unione Europea e ‘dislocarli’ in un gigantesco campo in Libia. Una proposta più che surreale – anche se si volessero tralasciare le considerazioni umanitarie – per la situazione politica in Libia. Ciò nonostante Orban l’ha verbalizzata in occasione del vertice dei paesi lungo la rotta balcanica che si è tenuto sabato scorso a Vienna.  Diversamente dal primo vertice di marzo, organizzato allora dal ministro degli Esteri, il popolare (Övp) Sebastian Kurz, questa volta il cancelliere socialdemocratico (Spö) Christian Kern ha invitato anche il premier greco Alexis Tsipras, la Kanzlerin Angela Merkel, il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Junker e il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk.

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