Il Pentagono Usa lancia un allarme serio. I Russi potrebbero tranciare i cavi sottomarini oceanici che collegano la Rete mondiale. Tutto però sembra nascere da un episodio poco significativo.
È stato in New York Times a spargere per primo la notizia. Lo scorso mese i campanelli d’allarme del Pentagono sono scattati quando la nave russa Yantar ha lanciato i due sottomarini di cui è equipaggiata dalle parti di Guantanamo, Cuba, proprio dove passano le dorsali sottomarine delle comunicazioni mondiali. Le fonti citate dal NYT dicono che “la nave Yantar e i suoi due sottomarini di profondità sono capaci di tranciare i cavi a miglia di profondità”. “Benché non ci sia alcuna prova di cavi tagliati”, continua il NYT, “la preoccupazione è crescente”. E ancora, “Sono quotidianamente preoccupato di quello che i russi potrebbero fare”, ha detto l’ammiraglio Frederick J. Roegge, comandante della flotta sottomarina del Pacifico. A una diretta domanda sulla possibilità che taglino i russi taglino i cavi sottomarini, però, l’ammiraglio non ha risposto.
Allora, di cosa stiamo parlando?
Niente di strano
La Yantar non è una nave militare. È una nave oceanografica che somiglia più a un laboratorio galleggiante. Appartiene però alla Flotta del Nord, sotto il ministero della Difesa, che ne ha ordinato la costruzione ai cantieri di Kaliningrad nel 2009. È stata varata nel 2012. “La nave è equipaggiata con attrezzature scientifiche uniche nel loro genere per la raccolta di dati oceanici. Ha capacità superiori a quelle di tutte le altre navi oceanografiche. Non esiste niente di simile”, ha detto il capo del dipartimento studi sottomarini del ministero della Difesa russo, Alexej Burilichev.
Ciò non toglie che il suo utilizzo sia al servizio della marina militare.
Niente di strano.
Il caso più famoso, perlomeno in Russia, è la nave da intelligence norvegese Marjata. Un concentrato di tecnologia che è di casa al largo delle coste settentrionali russe e segue sempre e ovunque le esercitazioni della Flotta del Nord. È così familiare ai marinai russi, che l’hanno soprannominata Masha.
Spionaggio
Tornando ai cavi e all’internet, c’è da stupirsi ancora meno. È sempre il NYT che, tra le righe, riporta la cosa alla sua dimensione reale: “Alcuni ufficiali della difesa e dell’intelligence americano temono che la Russia possa attaccare le linee di comunicazione in caso di tensioni o conflitto”. Ebbene, cosa c’è da stupirsi se in caso di guerra tra Usa e Russia, quest’ultima cercasse di interrompere il flusso delle informazioni del nemico?
Ma l’obiettivo della ricognizione della Yantar potrebbe anche essere il semplice “ascolto” delle comunicazioni. Non sarebbe certo una novità, soprattutto per gli americani.
Nel 1971, il sottomarino Usa Halibut trovò un cavo di comunicazioni russo sul fondale del Mar di Okhotsk, tra la costa orientale russa e la penisola della Kamchatka, a nord del Giappone. Rimase lì a origliare per dieci anni.
L’Nsa, poi, dispone ormai da anni del sottomarino Jummy Carter che, tra le sue funzioni di spionaggio, ha la capacità di intercettare le comunicazioni attraverso i cavi sottomarini, anche di fibra ottica.
Insomma, per il momento possiamo stare tutti tranquilli che nessuno taglierà i cavi sottomarini che portano dati e comunicazioni direttamente nelle orecchie delle navi spia.
@daniloeliatweet
Il Pentagono Usa lancia un allarme serio. I Russi potrebbero tranciare i cavi sottomarini oceanici che collegano la Rete mondiale. Tutto però sembra nascere da un episodio poco significativo.