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World Press Photo 2016: l’anno dei migranti


Il Washington Post ha espresso scetticismo sul fatto che saranno i soldati nepalesi, e non quelli italiani, a proteggere le sedi del governo di unità nazionale libico. Anche perché in patria i compiti per i soldati di Katmandu non mancano, soprattutto dopo lo spaventoso terremoto del 25 aprile 2015, che ha provocato più di ottomila morti. Le immagini del sisma, un’apocalisse vista dall’alto, fanno parte del catalogo del “World Press Photo”, (probabilmente) il premio più importante di fotogiornalismo, la cui mostra adesso fa tappa a Roma (fino al 29 maggio, al Museo di Roma in Trastevere).

Il Washington Post ha espresso scetticismo sul fatto che saranno i soldati nepalesi, e non quelli italiani, a proteggere le sedi del governo di unità nazionale libico. Anche perché in patria i compiti per i soldati di Katmandu non mancano, soprattutto dopo lo spaventoso terremoto del 25 aprile 2015, che ha provocato più di ottomila morti. Le immagini del sisma, un’apocalisse vista dall’alto, fanno parte del catalogo del “World Press Photo”, (probabilmente) il premio più importante di fotogiornalismo, la cui mostra adesso fa tappa a Roma (fino al 29 maggio, al Museo di Roma in Trastevere).

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