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Yemen, l’Arabia Saudita ricomincia a bombardare e il resto del mondo guarda altrove


Gli aerei sauditi hanno ripreso a bombardare la capitale dello Yemen, Sana’a, a distanza di cinque mesi dall’ultimo attacco e a pochi giorni dalla rottura delle trattative tra i ribelli sciiti houthi e il governo del presidente Abdu Rabbu Mansour Hadi, cacciato dalla capitale tra 2014 e adesso rifugiato nella seconda città del Paese, Aden, dopo un esilio in Arabia Saudita. I colloqui ospitati dal Kuwait si sono interrotti e i ribelli hanno formato, spalleggiati strumentalmente dall’ex presidente, Ali Abdullah Saleh, un comitato politico, sostituendo quel “comitato rivoluzionario” proclamato dagli houthi all’indomani della conquista di Sana’a.

Gli aerei sauditi hanno ripreso a bombardare la capitale dello Yemen, Sana’a, a distanza di cinque mesi dall’ultimo attacco e a pochi giorni dalla rottura delle trattative tra i ribelli sciiti houthi e il governo del presidente Abdu Rabbu Mansour Hadi, cacciato dalla capitale tra 2014 e adesso rifugiato nella seconda città del Paese, Aden, dopo un esilio in Arabia Saudita. I colloqui ospitati dal Kuwait si sono interrotti e i ribelli hanno formato, spalleggiati strumentalmente dall’ex presidente, Ali Abdullah Saleh, un comitato politico, sostituendo quel “comitato rivoluzionario” proclamato dagli houthi all’indomani della conquista di Sana’a.

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