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Libia, la marcia su Tripoli di Haftar


L’esercito fedele ad Haftar conquista Gharian, poco a sud di Tripoli. Il generale si mette in mostra davanti all’Onu e alla popolazione

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres parla con l'inviato dell'Onu per la Libia Ghassan Salame a Tripoli, Libia, 4 aprile 2019. REUTERS/Hani Amara

L’esercito fedele ad Haftar conquista Gharian, poco a sud di Tripoli. Il generale si mette in mostra davanti all’Onu e alla popolazione

L’esercito nazionale libico, fedele al generale Khalifa Haftar, ha ottenuto ieri il pieno controllo su Garian (o Gharian), una città della Libia che si trova a 100 chilometri a sud della capitale Tripoli. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, che si trovava a Tripoli per un incontro con il Primo Ministro legittimo Fayez al-Serraj, ha detto di essere «profondamente preoccupato» e di temere per il rischio di uno scontro armato.

La visita di Guterres rientra nei preparativi della conferenza nazionale, voluta dall’Onu, che si terrà nella città libica di Gadames dal 14 al 16 aprile e che dovrebbe rappresentare – almeno in teoria – il primo passo verso la convocazione di nuove elezioni nel Paese. A fine febbraio le Nazioni Unite avevano annunciato il raggiungimento di un accordo, su questo punto, tra Serraj e il generale Haftar.

La normalizzazione della Libia è ostacolata però dalla sproporzione di forze tra Serraj, al quale manca la presa sul territorio, e Haftar, che, al contrario, controlla non solo la parte orientale del Paese (la Cirenaica) ma anche quella meridionale: qui ha conquistato due grandi campi petroliferi.

Visto il tempismo, Haftar ha probabilmente programmato l’avanzata verso Tripoli con l’obiettivo di fare mostra del suo potere davanti a Serraj e alla comunità internazionale. Ma anche per presentarsi alla popolazione come un leader forte, l’unico in grado di portare stabilità. L’esercito a lui fedele ha infatti giustificato la conquista di Garian con la necessità di liberare la regione occidentale della Libia dal terrorismo. La stessa motivazione era già stata utilizzata durante l’espansione nel sud.

@marcodellaguzzo

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