L’alto rappresentante Borrell propone un progetto per rimpatriare altre migliaia di profughi, Macron propone all’Onu i corridoi umanitari. L’Italia ha accolto oltre 5mila richiedenti asilo, il doppio della Francia. Il resto è silenzio
“In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni dei politici in diverse parti d’Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti ma che restino lì. Non vengano qui perché non li accoglieremmo. Questo non è all’altezza del ruolo storico e dei valori dell’Unione”.
Le parole pronunciate da Mattarella proprio da Ventotene, l’isola su cui 80 anni fa, scritto su una scatola di sigarette, nacque quel Manifesto che getterà le basi e i valori fondanti dell’Unione europea, sono chiare e forti. Al solito mettono in luce le contraddizioni del Vecchio Continente quando si tratta di accoglienza. Qualcosa però al di là del silenzio e del balbettio di Bruxelles si muove.
L’iniziativa la prende Macron al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il Presidente francese vuole presentare un progetto di “safe zone” per poter continuare le operazioni umanitarie di evacuazione dei profughi, anche dopo il termine di fine agosto fissato dai Talebani. Dietro ci sarebbero anche gli inglesi, che però al momento non si espongono. Progetto appoggiato dall’Italia, uno dei Paesi che è riuscito a trarre in salvo il maggio numero di profughi, esattamente 5011, quasi il doppio dei francesi che ne hanno tratto in salvo 2834. Naturalmente non è solo una questione di numeri (anche se dietro ogni numero c’è una vita umana).
Il problema, al solito, è trovare una via per coordinare gli sforzi dell’Unione. Anche per il vicepresidente della Commissione e Alto rappresentante della politica estera Josep Borrell gli sforzi per trarre in salvo gli afghani sottoposti alla rappresaglia talebana sono appena cominciati. Borrell propone una forza militare di pace per proteggere i corridoi e un programma di collaborazione con gli Stati confinanti. Vedremo nei prossimi giorni se si tratta solo di dichiarazioni di intenti, quasi di forma, o se dietro c’è qualcosa di più concreto.
L’alto rappresentante Borrell propone un progetto per rimpatriare altre migliaia di profughi, Macron propone all’Onu i corridoi umanitari. L’Italia ha accolto oltre 5mila richiedenti asilo, il doppio della Francia. Il resto è silenzio
“In questi giorni una cosa appare sconcertante e si registra nelle dichiarazioni dei politici in diverse parti d’Europa. Esprimono grande solidarietà agli afghani che perdono libertà e diritti ma che restino lì. Non vengano qui perché non li accoglieremmo. Questo non è all’altezza del ruolo storico e dei valori dell’Unione”.