Ko Wen-je, uno dei due leader dell’opposizione, che qualcuno aveva definito il “vero vincitore” delle elezioni dello scorso gennaio, è stato arrestato nell’ambito di uno scandalo di corruzione. Dopo due giornate in cella, è stato rilasciato senza cauzione.
A fine settembre, il voto per eleggere il nuovo Premier, corsa alla successione nel partito liberaldemocratico, al governo da decenni. Shinjiro Koizumi, ex Ministro dell’Ambiente, è al momento il candidato più popolare secondo i sondaggi.
In pochi giorni, la politica thailandese è stata stravolta: dissolto il principale partito di opposizione (vincitore delle elezioni), è stato rimosso il premier Srettha Thavisin, e sostituito dalla giovane esponente della dinastia Shinawatra.
Il cambio della guardia avviene in un momento delicato per Hanoi e la sua posizione nel mondo. Sempre più giganti stanno delocalizzando in Vietnam produzioni tecnologiche e di alta qualità nel processo di diversificazione dalla Cina. Tra le altre, anche Samsung, Foxconn, Amazon e Apple.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba ha chiesto a Pechino di svolgere un ruolo meno neutrale e più costruttivo nell’esercitare pressioni sul regime putiniano, al fine di agevolare una pace giusta e duratura.
Lungo viaggio in Asia di Blinken dopo il ritiro di Biden e in vista di un possibile ritorno di Trump. Il centro del viaggio di Blinken è stato il confronto di sabato 27 luglio con Wang Yi, ministro degli Esteri della Cina e capo della diplomazia del Partito comunista.
In Bangladesh è l’ora del sangue. Oltre 150 morti nel giro di una settimana, per le strade e nelle piazze del Paese dell’Asia meridionale, per lo più concentrati nella capitale Dacca. Le vittime sono soprattutto studenti.
Nel giro di pochi giorni, il Nepal ha visto cadere il governo guidato dall’ex guerrigliere maoista Pushpa Kamal Dahal, in arte Prachanda, e tornare al potere il suo grande amico-nemico K.P. Sharma Oli.
L’India conferma il suo storico non allineamento, che le consente di far parte nello stesso momento del Quad (la piattaforma di sicurezza dell’Indo-Pacifico con Usa, Giappone e Australia), ma anche dei BRICS e dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO).
L’India deve fare i conti con i rischi insiti nella propria strategia internazionale, il cui pragmatismo quasi radicale rischia spesso di essere percepito dai partner come vera e propria ambiguità.