A garantire i termini dell’accordo ci saranno Francia e Stati Uniti, che hanno promesso anche aiuti alle truppe regolari libanesi. Cinquemila soldati che dovrebbero prendere gradualmente il posto di Hezbollah e dell’esercito israeliano dalle zone del sud.
Intervista all’autore ebreo-americano del romanzo/reportage “Un giorno nella vita di Abed Salama – Anatomia di una tragedia a Gerusalemme”, premio Pulitzer 2024. “Il mio libro racconta come vivono i palestinesi sotto la dominazione israeliana.”
Non solo proxies ma anche attori non statali con una propria agenda e libertà di manovra, come gli Houthi, milizie utili e funzionali a Teheran, ma che in molti casi l’Iran non controlla dall’alto e non ha la capacità di dissuadere.
E’ la prima volta che viene emesso un provvedimento contro un leader di un paese considerato democratico. 124 paesi del mondo riconoscono l’autorità della Corte Penale Internazionale dell’Aja, eccetto Israele, Usa, Cina e Russia (tra gli altri).
“Il più grande ritorno della storia”. Netanyahu non ha mai nascosto di preferire Trump. E il licenziamento del ministro della difesa Gallant – che all’interno del Gabinetto rappresentava la voce di Washington – è stato il chiaro segnale che l’America stava cambiando rotta.
In Israele aumenta la fiducia nel Premier e la sua credibilità dopo un anno di guerra. Funziona la mano dura e l’uccisione dei nemici? L’attacco minacciato all’Iran, in risposta ai missili del 1 ottobre, potrebbe rappresentare un punto di non ritorno.
Stato nello stato, Hezbollah gestisce in Libano una vasta rete di servizi sociali che includono infrastrutture, strutture sanitarie, scuole e programmi per i giovani, tutti elementi determinanti nel raccogliere il sostegno di sciiti e non.
Vittoria del Fronte d’azione islamico, l’ala politica della Fratellanza musulmana, il più grande partito di opposizione, in un paese dove quasi il 70% della popolazione ritiene che il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas sia stato un atto giusto e dovuto.
Nessuno degli attori coinvolti, compresi Iran ed Hezbollah, vuole scatenare una guerra regionale contro Israele sia per le capacità belliche di questo, sia per l’assistenza internazionale che riceverebbe.
Scegliendo Yaya Sinwar, Hamas ha tolto definitivamente la sua maschera di partito politico interessato al dialogo e moderazione, mostrando invece la scelta definitiva verso la lotta armata. Cosa che potrebbe fargli avere più credito in Cisgiordania, soprattutto tra le nuove generazioni deluse dall’Anp.