Tutti conoscono la storia del pastorello che grida “al lupo, al lupo” e poi, quando i lupi veri razziano il gregge, nessuno gli crede. Qualcosa di simile è successo con la terribile febbre emorragica Ebola, che sta spargendo la morte in cinque paesi dell’Africa Occidentale, senza che vi sia modo di fermarla.
Dopo che la febbre suina, l’aviaria e il morbo della mucca pazza si sono rivelate quasi delle bufale – pandemie mancate, nonostante le previsioni catastrofiche degli allarmisti – il mondo tarda a rendersi conto che quella dell’Ebola potrebbe essere la “volta buona”.
L’unica buona notizia è che il virus pare essere meno mortale che in passato – ora l’Ebola uccide solo il 60% di coloro che la contraggono, invece del 90%. Altamente contagiosa, non esiste cura né vaccino. Questa la notizia tremenda.
Fortunatamente, in questo numero abbiamo anche cose più positive – o non così apocalittiche – da farvi gustare.
Zelda la Grange, l’assistente “Rottweiler” di Nelson Mandela, ci racconta la sua vita accanto a uno dei più grandi e improbabili statisti dell’ultimo secolo. Ci sono prospettive buone e meno buone per la pace sull’isola di Mindanao nelle Filippine, dove si combatte da 40 anni. La tensione nel Mare Meridionale Cinese invece cresce.
Abbiamo opinioni discordanti sul sorprendente – e drastico – declino di popolarità di Barack Obama. L’ex Presidente della Commissione Europea nonché Primo Ministro Italiano Romano Prodi e il suo consigliere militare, Gen. Giuseppe Cucchi, offrono spunti freschi su come l’Occidente stia sbagliando in Medio Oriente: “Peccati di omissione e di politica estera”.
Le donne americane perdono il diritto al peccato appena rimangono incinte. Il nostro dossier sul “talento” parte dalla formazione dei toreri e degli chef Cordon Blue per arrivare ai collegi militari. Altrove, troviamo che tutto sommato è meglio nascere ricchi. Il Sub-comandante Marcos, messicano e rivoluzionario di tendenza, va in pensione e si confessa una frode, seppure a fin di bene.
Altri “terroristi da discoteca” del 20° secolo si ravvedono. Le guerre diplomatiche toccano pure i domini Internet, dove anche i separatisti più sciagurati vogliono una sigla per dimostrare che il loro è un paese, se non proprio “vero”, almeno “virtuale”. La lingua inglese è diventata talmente universale che crolla sotto il proprio peso.
I favolosi Fugger, una volta i ricchi più ricchi d’Europa, hanno aiutato a creare il mondo moderno e sono poi spariti. Il contrabbando di sigarette invece non sparisce mai. Anzi, gode di ottima salute.