Una delle cose a cui alcuni fanno caso quando tornano a Dublino dopo un periodo di assenza è il costante aumento di attività commerciali ‘targate asia’, siano fast food cinesi in quartieri popolari a nord, negozi pakistani nelle vie centrali vicino al fiume Liffey, raffinati ristoranti nepalesi in qualche zona del sud cittadino, ma la crescita di tante altre attività commerciali straniere non è molto diversa.
Nell’isola si dibatte del nuovo boom e dei persistenti squilibri dello sviluppo, ma i dati economici dell’Asia restano ‘di un altro pianeta’ e lì per crescita rallentata rispetto al passato si intende solo un paio di punti sotto alle due cifre, non si discute certo di frazioni.
L’Irlanda è un paese piccolo, ma anche un grande esportatore, con una tradizione di legami con mercati lontani, a cominciare da quelli dove la diaspora irlandese è radicata, dagli Stati Uniti al Canada passando per l’Australia. Non solo ‘giganti’ come l’India, ma anche paesi più piccoli come Malesia, Filippine, Vietnam (che hanno già condiviso con l’Irlanda l’appellativo di “tigre” per il dinamismo produttivo) stanno letteralmente moltiplicando le loro importazioni di carne e di pesce: le grandi dimensioni di una classe media emergente assicurano risultati significativi per le economie capaci di di posizionarsi in alcune nicchie di questi mercati.
Se i protagonisti della finanza hanno colto da tempo la scommessa, oggi piccole e medie imprese guardano ad oriente grazie al sostegno che la Repubblica di Irlanda fornisce alle aziende attraverso le sue agenzie statali (ed alle nuove tecnologie): l’Asia ha avuto la sua rivoluzione industriale ed adesso è il tempo del consumo sul web, dove le piccole imprese irlandesi fidelizzano segmenti di mercato alimentare e tessile.
La “Asia Business Week” svoltasi in Irlanda fino a pochi giorni fa, indica che ad oriente non sfugge il fatto che Dublino è il centro europeo di settori di punta, come il software. Tra gli eventi rilevanti ospitati a partire dall’8 luglio c’è stata “l’Asia Higher Education and Global Talent Forum”, sull’istruzione come vettore di condivisione internazionale di crescita. Negli ultimi giorni della settimana è stata la città di Cork a discutere di turismo e nuove tecnologie (il 13 luglio con il “Cork China Business Summitt”) ed a concludere il 14 luglio con una conferenza sulla produzione gastronomica.
L’esportazione nel settore alimentare rappresenta bene come l’Irlanda possa ritagliarsi spazi laddove una classe media in crescita sta definendo le proprie abitudini di consumo. Il coinvolgimento di diversi centri urbani nel programma delle iniziative mostra che le imprese si trovano avanti nei legami stretti con le controparti orientali e nella consapevolezza delle opportunità in via di evoluzione nell’Estremo Oriente.
@AldoCiummo
Una delle cose a cui alcuni fanno caso quando tornano a Dublino dopo un periodo di assenza è il costante aumento di attività commerciali ‘targate asia’, siano fast food cinesi in quartieri popolari a nord, negozi pakistani nelle vie centrali vicino al fiume Liffey, raffinati ristoranti nepalesi in qualche zona del sud cittadino, ma la crescita di tante altre attività commerciali straniere non è molto diversa.
Nell’isola si dibatte del nuovo boom e dei persistenti squilibri dello sviluppo, ma i dati economici dell’Asia restano ‘di un altro pianeta’ e lì per crescita rallentata rispetto al passato si intende solo un paio di punti sotto alle due cifre, non si discute certo di frazioni.