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Libia: tutte le incognite e i rischi dell’accordo


La Libia ha un piede e mezzo nel baratro del caos. Quasi due anni di guerra civile - con due parlamenti (a Tripoli e Tobruk) impegnati a combattersi, una crescente infiltrazione dello Stato Islamico a Sirte, una dilagante frammentazione del potere, con bande criminali, milizie e gruppi jihadisti che prosperano nell'anarchia – hanno ridotto allo stremo l'economia e quel che resta del tessuto sociale libico.

La Libia ha un piede e mezzo nel baratro del caos. Quasi due anni di guerra civile – con due parlamenti (a Tripoli e Tobruk) impegnati a combattersi, una crescente infiltrazione dello Stato Islamico a Sirte, una dilagante frammentazione del potere, con bande criminali, milizie e gruppi jihadisti che prosperano nell’anarchia – hanno ridotto allo stremo l’economia e quel che resta del tessuto sociale libico.

L’accordo firmato da diversi rappresentanti delle due assemblee legislative (e non solo, anche sindaci e capi tribù) in Marocco il 17 dicembre, sotto una determinante spinta della comunità internazionale, è l’estremo tentativo di salvare il Paese, pedina fondamentale nel Mediterraneo per il controllo dei flussi migratori e per il mercato energetico.

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