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L’Iran va al voto mentre cerca la stabilità perduta


Venerdì 26 febbraio l’Iran è chiamato al voto per rinnovare il Parlamento (Majlis) e l’Assemblea degli Esperti, l’organo incaricato di eleggere una nuova Guida Suprema in caso di necessità. Dopo l’elezione del presidente moderato Rohani (nel 2013) e soprattutto dopo il successo del negoziato sul nucleare – l’accordo è stato implementato poche settimane fa, secondo diversi analisti proprio in vista di queste elezioni – c’è grande attesa, in Iran e nel resto del mondo, per l’esito di questa tornata elettorale.

Venerdì 26 febbraio l’Iran è chiamato al voto per rinnovare il Parlamento (Majlis) e l’Assemblea degli Esperti, l’organo incaricato di eleggere una nuova Guida Suprema in caso di necessità. Dopo l’elezione del presidente moderato Rohani (nel 2013) e soprattutto dopo il successo del negoziato sul nucleare – l’accordo è stato implementato poche settimane fa, secondo diversi analisti proprio in vista di queste elezioni – c’è grande attesa, in Iran e nel resto del mondo, per l’esito di questa tornata elettorale.

 

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