spot_img

Erdogan comincia a pagare il prezzo dei suoi errori


Proprio ora che le porte di un potere quasi assoluto in patria gli si stanno per schiudere, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan sente franare il terreno sotto i suoi piedi e – quel che è peggio – sotto quelli del Paese. Le recenti modifiche costituzionali che tolgono l’immunità ai parlamentari gli consentono – tramite una magistratura già portata sotto il controllo dell’esecutivo due anni fa – di controllare il potere legislativo.

Proprio ora che le porte di un potere quasi assoluto in patria gli si stanno per schiudere, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan sente franare il terreno sotto i suoi piedi e – quel che è peggio – sotto quelli del Paese. Le recenti modifiche costituzionali che tolgono l’immunità ai parlamentari gli consentono – tramite una magistratura già portata sotto il controllo dell’esecutivo due anni fa – di controllare il potere legislativo.

Potenzialmente, alterando la composizione del Parlamento tramite l’arresto di alcuni deputati curdi incriminati per “terrorismo” grazie a una legge controversa, potrebbe addirittura far modificare al suo partito (Akp) la costituzione in senso iper-presidenziale senza dover affrontare un referendum popolare. Ma il quadro internazionale è dei peggiori per gli interessi turchi e, in particolare nelle ultime settimane, è diventato drammatico.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo