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Amici talebani, l’inimmaginabile alleanza con la Russia nella guerra a ISIS


I tempi cambiano. Una volta erano i nemici per antonomasia – peggio di Be Beep e Will il Coyote – oggi possibili alleati. Sono i russi e i talebani, uniti – dicono loro – dalla comune lotta contro lo Stato Islamico.

Proiettili sul pavimento dopo l'attaco talebano alla casa di un membro del parlamento afgano. Kabul, Afghanistan. 22 dicembre, 2016. REUTERS / Omar Sobhani

I tempi cambiano. Una volta erano i nemici per antonomasia – peggio di Be Beep e Will il Coyote – oggi possibili alleati. Sono i russi e i talebani, uniti – dicono loro – dalla comune lotta contro lo Stato Islamico.

Negli anni Ottanta è stato proprio il Cremlino, allora sovietico ma già datore di lavoro di Putin, a favorire suo malgrado la nascita dell’organizzazione fondamentalista afgana. Nella guerra tra Usa e Urss per il controllo di Kabul, infatti, gli americani hanno usato l’argomento degli infedeli per eccellenza – gli atei sovietici – per convogliare le forze dei mujaheddin che credevano nella guerra santa. E in quell’humus emersero i talebani come gruppo dominante, tanto da prendere il potere una volta finita le guerra e sconfitti i russi.

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