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La tragedia annunciata di Idlib e la Siria che verrà


Con l’imminente offensiva di Idlib, ultima roccaforte ribelle, inizia una nuova fase del conflitto, che porterà Ankara e Damasco a una resa dei conti. A est invece il regime può trovare un accordo con i curdi. In attesa che anche europei e cinesi salgano a bordo per disegnare la Siria post-bellica

Un uomo seduto su un marciapiede sotto un poster del presidente Bashar al Assad. Siria, 6 giugno 2018. REUTERS / Omar Sanadiki

Con l’imminente offensiva di Idlib, ultima roccaforte ribelle, inizia una nuova fase del conflitto, che porterà Ankara e Damasco a una resa dei conti. A est invece il regime può trovare un accordo con i curdi. In attesa che anche europei e cinesi salgano a bordo per disegnare la Siria post-bellica

Potrebbe essere un addio, o forse solo un arrivederci. Con la sostanziale fine delle zone di de-escalation – riconquistate una dopo l’altra dal regime, a parte quella di Idlib – sembra tramontare la fase propulsiva di quella piattaforma trilaterale composta da Russia, Iran e Turchia che nell’ultimo anno e mezzo aveva, pur con mille difetti e imprevisti, dato una qualche forma di gestione a un conflitto caotico e sanguinoso come quello siriano. Con l’imminente, e potenzialmente devastante, offensiva di Idlib e i nuovi tentativi dei protagonisti di Astana di coinvolgere nuovi attori – dagli Usa di Trump all’Europa e la Cina – sembra infatti aprirsi una nuova fase che potrebbe generare, forse, anche i primi piani concreti per la Siria post-bellica.

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