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L’Aja nega l’accesso al mare alla Bolivia, ma glielo può dare la Cina


La Corte dell’Aja ha deciso: il Cile non ha l’obbligo di negoziare con la Bolivia un accesso al mare. Si chiude così una controversia iniziata oltre un secolo fa. Ma La Paz non si arrende e punta sul treno bioceanico per potersi finalmente aprire al mondo senza passare dai porti cileni

Una donna porta un cartello che recita "Mare per la Bolivia" prima di ascoltare il verdetto della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite (ONU) sull'accesso all'oceano in Bolivia all'Aia, a Santa Cruz, Bolivia, 1 ottobre 2018. REUTERS / Rodrigo Urzagasti

La Corte dell’Aja ha deciso: il Cile non ha l’obbligo di negoziare con la Bolivia un accesso al mare. Si chiude così una controversia iniziata oltre un secolo fa. Ma La Paz non si arrende e punta sul treno bioceanico per potersi finalmente aprire al mondo senza passare dai porti cileni

Il lungo cammino della Bolivia per ritrovare il suo accesso al mare sembra non avere fine. Sono passati sette anni e mezzo da quel 23 marzo del 2011 quando il presidente Evo Morales annunciò una decisione storica: proprio durante l’anniversario della perdita dell’accesso al mare del suo Paese diede la notizia che avrebbe portato il Cile davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja stanco di aspettare una soluzione da parte del governo centrale di Santiago.

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