L’esecutivo, formato da 30 ministeri di cui 4 guidati da donne, al via dopo le elezioni del maggio 2018 vinte da Hezbollah e altri alleati
«Serve calma e riconciliazione, dobbiamo essere uniti per rispondere ai problemi del Paese»: sono all’insegna dell’ottimismo e del dialogo le parole di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, il partito libanese uscito vittorioso dalle elezioni di maggio 2018. Il contributo di Hezbollah alla formazione del terzo governo guidato da Saad Hariri è stato decisivo: nonostante abbia solo 3 ministeri nel nuovo esecutivo — Salute, Affari Parlamentari, Giovani e Sport — a maggio il partito sciita ha guadagnato, insieme agli alleati, più della metà dei seggi. Non è un caso la vittoria di Hezbollah: il partito ha formato un blocco con il più importante movimento cristiano FPM — il cui fondatore è il Presidente del Libano Michel Aoun — e altre forze sunnite, con grande consenso degli elettori. Ma già all’indomani della formazione del nuovo governo si sono scatenate le polemiche sul ruolo del partito sciita e, in particolare, su Jamil Jabak, neo Ministro della Salute. Gli Stati Uniti avrebbero espresso preoccupazione per la nomina di Jabak a un ministero che riceverà ingenti somme, sostenendo che che i fondi potrebbero andare ad Hezbollah, per Washington gruppo terroristico. Jabak ha affermato di non far parte del movimento sciita ma è risaputa la sua vicinanza a Nasrallah, del quale è stato anche medico personale.
Il governo è composta da clan politici rivali: nonostante Hezbollah guidi solamente 3 Ministeri, il partito alleato FPM controlla 10 dicasteri e Amal, secondo partito sciita, altri 3.
Saad Hariri ha il compito di guidare il nuovo esecutivo in un clima estremamente teso. Il premier nel novembre 2017 fu bloccato dalle autorità saudite durante una visita ufficiale nella quale rassegnò le dimissioni su imposizione di Riyad, prontamente ritirate al suo rientro a Beirut. In Libano il “grande gioco” vede Arabia Saudita e Iran contrapposti, con Teheran al momento in netto vantaggio.
Tra le note positive, nel nuovo esecutivo entrano 4 donne, record per il Paese. Nada al-Bustani guiderà il Ministero dell’Energia, Raya al-Hassan sarà Ministro degli Interni, Violet Khairallah al Ministero per la Riabilitazione Economica e Sociale dei Giovani e delle Donne, May Chidiac a quello degli Affari per lo Sviluppo Amministrativo.
@melonimatteo
L’esecutivo, formato da 30 ministeri di cui 4 guidati da donne, al via dopo le elezioni del maggio 2018 vinte da Hezbollah e altri alleati