Elezioni in Libia, forse
Accordo Onu-Sarraj-Haftar per portare la Libia al voto. Passaggio storico?
Accordo Onu-Sarraj-Haftar per portare la Libia al voto. Passaggio storico?
Il Primo Ministro della Libia Fayez al-Sarraj e il generale Khalifa Haftar avrebbero trovato un accordo per indire nuove elezioni nel Paese. I due leader rivali – Sarraj controlla Tripoli ed è appoggiato dalla comunità internazionale e dall’Italia, mentre Haftar domina sulla Cirenaica – si sono incontrati mercoledì negli Emirati Arabi Uniti grazie alla mediazione delle Nazioni Unite. In precedenza, lo scorso novembre, anche l’Italia aveva tentato di far avvicinare Sarraj e Haftar: ma la conferenza di Palermo, nonostante la stretta di mano fra i due, si era rivelata fin da subito un sostanziale fallimento.
Anche l’accordo reso noto dall’Onu, in realtà, potrebbe essere soltanto formale. Più volte in passato le due fazioni si sono dette favorevoli a nuove elezioni generali, che però non si sono mai realizzate. A fine maggio, ad esempio, il Presidente francese Emmanuel Macron – vicino ad Haftar – aveva parlato di uno «storico» accordo tra il generale e il capo di Tripoli per portare la Libia al voto a dicembre, senza che si arrivasse poi ad un risultato concreto.
L’Europa tutta ha interesse a stabilizzare la situazione libica. Ma il raggiungimento dell’obiettivo è ostacolato dalla sproporzione di forze tra il debole Sarraj e l’aggressivo generale Haftar, che controlla l’est della Libia e che di recente si è lanciato alla conquista anche della regione meridionale. L’Esercito nazionale di liberazione libico, sotto il suo controllo, ha dichiarato di aver preso possesso di due grandi pozzi di petrolio situati proprio nel sud del Paese: El Sharara ed El Feel (dove opera anche Eni).
Se Haftar dovesse riuscire a concentrare le risorse petrolifere nelle sue mani, per Sarraj diventerebbe quasi impossibile recuperare lo svantaggio nella partita per la Libia.
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