spot_img

La mala educaciòn dei Sauditi


Collante del potere dei Saud, la dottrina di Abd al-Wahhāb è arma a doppio taglio nel XXI secolo per il Regno, che per incapacità o convenienza non ne controlla gli effetti

Salman bin Abdulaziz Al-Saud. REUTERS/Toru Hanai

Collante del potere dei Saud, la dottrina di Abd al-Wahhāb è arma a doppio taglio nel XXI secolo per il Regno, che per incapacità o convenienza non ne controlla gli effetti

Se si dovesse descrivere con due parole il rapporto fra lo Stato saudita e la dottrina wahabita, queste parole sarebbero “simbiosi” e “ambiguità”. Una simbiosi che risale agli anni Venti, quando la famiglia Al-Saud decise di ritentare la conquista della Penisola Arabica dopo il fallimento sofferto dal clan all’inizio dell’800. Come i suoi antenati un secolo prima, il leader e futuro sovrano Abdelaziz Al-Saud era riuscito a unificare i propri seguaci grazie all’uso della dottrina wahabita come cornice fondante del proprio potere. Una ideologia basata sul concetto del Tawhid – “unità” – dei credenti intorno a un unico leader servo della sola vera Fede. Abdelaziz si era circondato di una unità d’élite di beduini guerrieri, gli “Ikhuan” (i “fratelli”, che però non hanno nulla a che fare con i Fratelli Musulmani), un gruppo di veterani fanatici che risulteranno fondamentali nella conquista dell’Arabia.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo