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Speciale coronavirus dagli Stati Uniti


Coronavirus: negli Stati Uniti l'emergenza sanitaria potrebbe favorire i Dem in vista delle presidenziali di novembre. Il commento di Matteo Laruffa

 

La settimana scorsa Donald Trump ha dichiarato l'emergenza nazionale per l'epidemia di coronavirus e questo abilita il Governo federale a fare ciò che prima non poteva fare, sia in termini di intervento economico che di scelte coraggiose.

I contagi crescono rapidamente ma, a differenza di quello che è successo in Italia con Conte, il Presidente americano non può prendere decisioni in modo unilaterale. Dunque, il distanziamento sociale e la quarantena non sono possibili negli Stati Uniti come unico Paese, ma ogni singolo Stato dovrebbe emettere l'ordine.

Negli Stati Uniti non esiste un sistema sanitario nazionale, sono pochi i cittadini che hanno diritto alla salute. Ci sono molte domande senza risposta, tra cui: chi si prenderà cura delle persone che non hanno assicurazione sanitaria?

In California, lunghissime le file davanti i supermercati, San Francisco ha limitato gli spostamenti, molte le università che hanno chiuso in anticipo i campus prima dello spring break. Città come Cambridge, nel Massachusetts, si sono completamente svuotate. Si pensa di impiegare unità militari di soccorso.

La scorsa settimana, Wall Street ha chiuso preventivamente le vendite per 15 minuti. Sono misure adottate pochissime volte nella storia. I settori più colpiti sono ristorazione, tempo libero, trasporti.

Secondo le statistiche negli Usa, un Presidente che governa durante un periodo di crescita economica difficilmente può perdere le elezioni. Ma le cose potrebbero presto cambiare: Trump era dato per favorito, ma la sua retorica populista sta alimentando molte polemiche attualmente.

Cosa succederà con i Democratici in vista delle elezioni di novembre? Sanders e Biden rappresentano entrambi una spinta verso un sistema sanitario pubblico "all'europea". L'emergenza coronavirus, dunque, potrebbe favorirli alle presidenziali.

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