Taiwan: Trump rafforza i legami con Taipei firmando il Taipei Act per promuovere la partecipazione di Taiwan nelle organizzazioni internazionali. Si oppone la Cina
Taiwan: Trump rafforza i legami con Taipei firmando il Taipei Act per promuovere la partecipazione di Taiwan nelle organizzazioni internazionali. Si oppone la Cina
Il Presidente americano Donald Trump ha firmato ieri una legge per rafforzare i legami tra gli Stati Uniti e Taiwan e per promuovere la crescita dei rapporti tra l’isola e la comunità internazionale.
La decisione ha provocato l’immediata risposta della Cina, che ha minacciato ritorsioni. Pechino non considera infatti Taiwan una nazione indipendente, ma una provincia del suo territorio da riportare sotto il controllo del Governo centrale. Per questo, la Cina interpreta ogni iniziativa che riguardi Taiwan come un’ingerenza nei propri affari interni.
La nuova legge su Taiwan alimenta gli attriti fra Stati Uniti e Cina, che hanno passato gli ultimi giorni ad accusarsi a vicenda per la crisi del Covid-19. Washington chiama il coronavirus Chinese virus o Wuhan virus per evidenziarne l’origine, mentre Pechino rilancia false teorie complottiste per addossare la responsabilità della pandemia all’esercito americano. Ieri, tuttavia, una telefonata fra Trump e il Presidente cinese Xi Jinping sembrava aver favorito la distensione: in un tweet Trump aveva annunciato una stretta collaborazione tra i due Paesi e soprattutto aveva abbandonato il termine Chinese virus.
La legge su Taiwan firmata ieri – nota con l’acronimo Taipei Act, dal nome della capitale taiwanese – prevede che gli Stati Uniti possano “modificare” i rapporti economici e diplomatici con quelle nazioni che minacciano “la sicurezza o la prosperità di Taiwan”.
La perifrasi sta a indicare la Cina, che sfrutta il suo grande peso economico e politico per portare avanti una strategia molto aggressiva verso l’isola, sottraendole alleati – la Repubblica taiwanese è riconosciuta solo da 15 Stati del mondo – e intensificando le pressioni militari. Nelle ultime settimane, nonostante la crisi del coronavirus, Pechino ha comunque aumentato le esercitazioni militari intorno Taiwan.
Non facendo poi parte delle Nazioni Unite e non potendo perciò partecipare alle riunioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – dal 2016, per volontà di Pechino –, Taiwan è esclusa dalla condivisione di informazioni sul Covid-19. Con il Taipei Act Washington dichiara però di impegnarsi per garantire alla nazione lo status di membro o di osservatore negli organismi internazionali.
Taiwan ha negli Stati Uniti un alleato – e un fornitore di armi – fondamentale, anche se non vi intrattiene comunque relazioni formali.
Il Presidente americano Donald Trump ha firmato ieri una legge per rafforzare i legami tra gli Stati Uniti e Taiwan e per promuovere la crescita dei rapporti tra l’isola e la comunità internazionale.
La decisione ha provocato l’immediata risposta della Cina, che ha minacciato ritorsioni. Pechino non considera infatti Taiwan una nazione indipendente, ma una provincia del suo territorio da riportare sotto il controllo del Governo centrale. Per questo, la Cina interpreta ogni iniziativa che riguardi Taiwan come un’ingerenza nei propri affari interni.
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