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Agorà Talks presenta: “La partita dell’Euro”, di Mauro Battocchi


Tornano gli Agorà Talks. Venerdì 28 gennaio Edicola Eastwest ha ospitato l'Ambasciatore Mauro Battocchi, testimone della campagna diplomatica che ha portato l'Italia nel nucleo dei fondatori dell'Euro

Il 2022 è stato inaugurato all’Edicola Eastwest, in Lungotevere dei Mellini 5b, venerdì 28 gennaio alle ore 17.30, con l’autore Mauro Battocchi che ha presentato il libro La Partita dell’Euro, edito da Egea. L’evento è stato moderato da Vincenzo Nigro, giornalista, inviato de La Repubblica, con gli interventi di Federico Niglia, consigliere scientifico dello IAI, e docente di Storia delle Relazioni Internazionali all’Università per Stranieri di Perugia e al Dipartimento di Scienze politiche della LUISS Guido Carli.

Mauro Battocchi, oggi Ambasciatore d’Italia in Cile, racconta la sua esperienza di testimone e attore del negoziato che tra il 1996 e il 1998 ha portato l’Italia nel nucleo dei fondatori della moneta unica.

“L’editore ha definito il libro vivace come un romanzo: è l’obiettivo era questo. Desideravo che i lettori rivivessero l’ansia di quel ’96 quando mi trovavo in servizio in Germania, in un’impresa che Michele Valensise nella prefazione definisce “risorgimentale”.

Siamo a Bonn, una città che viveva i suoi ultimi momenti di gloria - la capitale era già stata trasferita a Berlino ma Bonn continuava a ospitare Kohl e il Governo tedesco – dove si disegna un nuovo capitolo dell’Europa. Con la caduta del Muro e la riunificazione della Germania è cambiata la storia d’Europa e il Trattato di Maastricht dice che entro il 1 gennaio del 1999 si arriverà ad una moneta unica. Come si posizione l’Italia? L’Italia nel ‘92 era sull’orlo della bancarotta ma non poteva sganciarsi dal treno europeo: a Roma, Romano Prodi, Presidente del Consiglio e Carlo Azeglio Ciampi, Ministro del Tesoro, intrapresero una drammatica operazione di risanamento. Era necessario convincere gli altri, in primis i tedeschi, che si stava facendo sul serio. “I tedeschi non avevano nessuna voglia di mollare il marco così rassicurante per una moneta nuova con un gruppo di Paesi di cui solo parzialmente si fidavano”, spiega Battocchi.

“Lo stato tedesco di allora – risponde Federico Niglia alla domanda di Vincenzo Nigro - si sta ridefinendo e l’Italia, che siede a quel tavolo economico, è un’anatra zoppa che vorrebbe giocare un ruolo nel post Maastricht”.

Ma il libro non racconta solo una storia trascorsa, al contrario Vincenzo Nigro cita al pubblico qualche pagina dove c’è lo spunto che ricollega all’Italia del Pnrr, coinvolta oggi in una maratona come allora. Sono pagine in cui l’autore riporta un dialogo tra lui stesso e un funzionario della Bundesbank, il quale provoca: “Con vent’anni di debito e di inflazione avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi, ora l’euro vi riporterà con i piedi per terra. Dovrete tenervi in allenamento costante: ce la farete? Quello che vi aspetta non sono i 100 metri ma la maratona, ma siete appesantiti e con il fiato corto. Non vincete più.”

“Una provocazione forte che noi rigettammo immediatamente”, ricorda Battocchi. “Oggi abbiamo tanti soldi da investire nel Paese con il Pnrr; abbiamo un’altra maratona e la competizione è globale. Dobbiamo mantenerci in allenamento e gareggiare come l’oro della Palmisano più che con gli ori dei 100 metri”.

Osserva Federico Niglia “L’idea che l’Italia sia un Paese “drogato” e la Germania un Paese efficiente è un concetto pigro. Per esempio noi abbiamo un divario nord sud ma le recenti elezioni tedesche ci mostrano che c’è un est e un ovest tedesco non metabolizzato… L’Università per comodità, pur di non cambiare una lezione di storia, la ripropone così com’era. Il rischio è di non cogliere i problemi di oggi del rapporto italo-tedesco che toccano l’economia ma anche altri temi: cosa fare nel Mediterraneo, per esempio; come rapportarsi con la Russia…”

L’ultima domanda rivolta all’autore da Nigro è quanto conta la stabilità politica italiana nei rapporti con i tedeschi, e Battocchi conclude: “Siamo in un mondo in cui bisogna parlarsi ogni giorno a prescindere dai governi. L’Italia è parte di una famiglia e la sfida è una sfida esterna. L’editore ha chiamato questo libro La partita dell’euro pensando al match Italia-Germania, ma se dovessimo scegliere una metafora calcistica, si dovrebbe immaginare una Champions League globale con Europa, Cina, America, America Latina e il tema è: chi entra in campo e chi sta in panchina? Noi siamo pronti? L’Europa è una famiglia. L’Italia e la Germania sono legate tra loro come in matrimonio. Non si torna più indietro, per fortuna”.

Dopo gli interventi del pubblico, chiude la serata Giuseppe Scognamiglio sottolineando come il libro di Mauro Battocchi contribuisca, con una ricostruzione storica proiettata nel presente e nel futuro, a fare chiarezza su due complessi ancora duri a morire: uno italiano della competitività della lira “quando, dati alla mano, abbiamo acquisito, in proporzione crescente, molte più quote di mercato dopo l’euro che negli ultimi vent’anni prima dell’euro”. Il secondo complesso è quello dei tedeschi, l’austerità, che avrebbe nel medio periodo ucciso la loro stessa impresa e la loro produzione.

Il prossimo appuntamento degli Agorà Talks è fissato sabato 5 febbraio alle ore 11, con la presentazione del libro di Donato Di Santo Italia e America Latina. Storia di una idea di politica estera.

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