Andreco prende spunto dalla ricerca scientifica, dall’attivismo ambientalista, dall’amore per la politica e l’antropologia
Andrea Conte, in arte Andreco.
Se vogliamo guardare in termini artistici a come cambia la geopolitica energetica non possiamo non dare uno sguardo al lavoro di Andrea Conte.
Il giovane talento romano (è del 1978), il cui nome d’arte è Andreco, è un ingegnere ambientale e dottore di ricerca specializzato nella gestione sostenibile delle risorse in diverse condizioni climatiche. Come artista visivo, si occupa di tecnologie verdi e di soluzioni per la sostenibilità urbana basate sulla natura. Ricerche che svolge in collaborazione con la Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università di Bologna e con la Columbia University di New York.
Il suo lavoro analizza il rapporto tra uomo e natura e tra l’ambiente costruito e il paesaggio naturale. Il linguaggio concettuale di Andreco è il frutto della ricerca tra scienza, sostenibilità ambientale, attivismo, urbanistica, antropologia, ecologia, filosofia e simbolismo. Climate Art Project è uno dei suoi principali progetti sulle azioni per il clima. Per rappresentare la sua arte, Andreco utilizza vari generi: dalle installazioni pubbliche ai video, alle performance, ai dipinti murali e ai disegni.
Pluripremiato e con una buona attività espositiva in patria e all’estero, Andreco appartiene a quella genia di artisti che ha compreso per tempo quanto l’arte sia capace di incidere anche su scelte di natura politica e sociale. Il suo lavoro è significativo proprio perché tenta di portare stimoli e attenzione mediatica su questioni ambientali globali imprescindibili.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.