In Bielorussia dinamica simile al fermo di Maria Kolesnikova, rapita da uomini mascherati. Svetlana Tikhanovskaya al popolo russo: “Non è una battaglia contro di voi”
In Bielorussia dinamica simile al fermo di Maria Kolesnikova, rapita da uomini mascherati. Svetlana Tikhanovskaya al popolo russo: “Non è una battaglia contro di voi”
Ancora in fermento la situazione in Bielorussia. Il Presidente Aleksandr Lukashenko non accenna a cedere i suoi poteri e afferma che nelle nazioni slave è fondamentale “la presenza di un leader forte con una certa autorità”. In parallelo, continuano gli arresti degli esponenti di opposizione: dopo Mara Kolesnikova è stato arrestato anche Maxim Znak, prelevato da uomini incappucciati. L’Unione europea avverte: imporremo sanzioni individuali verso i responsabili delle violenze, della repressione e della falsificazione dei risultati elettorali.
Il messaggio della Tikhanovskaya e il ruolo della Lituania
Svetlana Tikhanovskaya, che nel corso delle ultime elezioni è divenuta la principale avversaria di Lukashenko, si è rifugiata nella confinante Lituania, Paese dell’Unione europea molto attivo nella difesa dei manifestanti. Il Ministro degli Esteri Linas Linkevicius spinge per una soluzione netta — e contraria — alla Russia di Vladimir Putin, visto che per l’esponente governativo lituano “non è stata imparata la lezione” rispetto ai precedenti scenari verificatisi in Siria e Libia dove Mosca, “anziché gestire le crisi, le ha create”.
Eppure, nelle piazze lituane non si registrano sentimenti anti-russi ma, piuttosto, prettamente rivolti alle autorità locali. Da Vilnius, nella giornata di ieri Tikhanovskaya ha ricordato i legami tra il popolo bielorusso e quello russo, sottolineando che “in nessuna fase delle proteste c’è stato uno scontro con la Russia e certamente non ci sarà”. La candidata dell’opposizione ha invitato i cittadini russi a non fidarsi delle notizie dei media e dalla “propaganda dei politici che rischia di danneggiare le relazioni tra le due nazioni”.
Lukashenko ai media russi
Intanto Lukashenko, intervistato da alcune testate giornalistiche russe, ha riconosciuto che i poteri in mano alla figura del Presidente sono enormi e che con la nuova costituzione sarà necessario delegarne alcuni. “Ma a una condizione: una volta ottenuta l’autorità, ne conseguono le responsabilità”. In realtà il leader bielorusso è negativo verso una forma di Governo multipartitica: “È necessario creare veri e propri partiti politici prima di introdurre un sistema col voto di maggioranza ma questo finora non è stato fatto perché la nazione non ha bisogno di partiti”.
L’Europa si muove
L’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Ue Josep Borrell ha condannato gli arresti arbitrari eseguiti nel Paese est-europeo, ricordando le figure di Maria Kalesnikova, Andrei Yahorau, Irina Sukhiy, Anton Radniankou e Ivan Krautsou. “La società civile e gli attori interessati al futuro della Bielorussia, compresi i membri del Consiglio di Coordinamento, devono essere protetti dalle intimidazioni, l’esilio forzato, gli arresti arbitrari e le violenze”.
Nel frattempo, la commissione Ue prepara sanzioni per 31 funzionari del Governo bielorusso, col tedesco Manfred Weber, Presidente del Ppe al Parlamento europeo, che chiede che alla lista venga aggiunto anche il Presidente Lukashenko: “L’Europa deve decidere velocemente sulla lista delle sanzioni. E dal mio punto di vista, si dovrebbe inserire anche Lukashenko, il capo di questo sistema”, sostiene il leader Ppe.
In Bielorussia dinamica simile al fermo di Maria Kolesnikova, rapita da uomini mascherati. Svetlana Tikhanovskaya al popolo russo: “Non è una battaglia contro di voi”
Ancora in fermento la situazione in Bielorussia. Il Presidente Aleksandr Lukashenko non accenna a cedere i suoi poteri e afferma che nelle nazioni slave è fondamentale “la presenza di un leader forte con una certa autorità”. In parallelo, continuano gli arresti degli esponenti di opposizione: dopo Mara Kolesnikova è stato arrestato anche Maxim Znak, prelevato da uomini incappucciati. L’Unione europea avverte: imporremo sanzioni individuali verso i responsabili delle violenze, della repressione e della falsificazione dei risultati elettorali.
Il messaggio della Tikhanovskaya e il ruolo della Lituania
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