Razioni da combattimento, il carburante della guerra.
“Un esercito marcia sul suo stomaco”, avrebbe detto Napoleone. Due secoli dopo, progettare razioni da combattimento è diventata una sfida dietetica e logistica che richiede continue ricerche e tecnologie sempre più sofisticate.
“Le razioni devono assicurare un apporto calorico giornaliero sufficiente – cioè, secondo la Nato Response Force, 3.600 kcal per normali operazioni e 4.900 in combattimento – con una corretta ripartizione percentuale dei micronutrienti”, spiega il Capitano di vascello Alessandro Pini, esperto di alimentazione militare e rappresentante italiano nel gruppo di lavoro della Nato.
“Ma entrano in gioco altri fattori – prosegue l’ufficiale – come la cosiddetta ‘palatabilità’, oltre al fatto che le razioni devono essere facilmente digeribili e semplici da utilizzare. Infine bisogna tener conto di variabili più soggettive: quando sei lontano da casa e non sai se e quando tornerai, il pasto è un momento di fortissima aggregazione sociale”.
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