Cristina Finucci, Garbaland: lo Stato fatto di plastica – ARTE

Le installazioni di Cristina Finucci trasformano la plastica in arte per renderci più consapevoli. A oggi i rifiuti plastici costituiscono uno Stato grande quanto la Russia

Pensando a un artista da inserire in un primo piano dedicato alle terre rare il pensiero corre veloce a Cristina Finucci e al suo Garbage Patch State, lo Stato fatto di detriti plastici riconosciuto dall’Unesco e dal Ministero dell’Ambiente Italiano. Finucci nel concepire questo suo lavoro è partita dal concetto di “Terra desolata”, già promosso da Thomas Eliot in Wasteland, celebre poemetto dedicato allo squallore e all’alienazione della vita metropolitana. Dal 2013 ad oggi Finucci ha così dato vita a decine di performance e installazioni (bellissime ma tutte rigorosamente fatte da rifiuti) sottolineando uno dei più drammatici problemi ambientali del pianeta.

L’idea di fondo è dimostrare quanto la plastica, dispersa nocivamente nei mari e nell’ambiente, abbia ormai raggiunto dimensioni tali da poter essere appunto considerata uno Stato. Insomma, usare l’arte per attrarre l’attenzione delle istituzioni e della società civile verso comportamenti più ecosostenibili. Finucci infatti non smette mai di ricordare che i rifiuti plastici costituiscono uno Stato grande come la Russia e che questa massa di detriti rappresenta una delle più gravi minacce per la salute del pianeta. Così, anno dopo anno, l’artista italiana ha ottenuto un successo planetario che le ha consentito di fondare lo Stato del Garbaland, di cui è lei stessa Presidente, e di esporre i suoi bellissimi lavori ovunque portando con sé il messaggio tanto caro anche a Papa Francesco sulla “cura del Creato”.

Questo articolo è pubblicato anche sul numero di luglio/agosto di eastwest.

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