DOSSIER – La sfida digitale
La tentazione robotica inizia con l’automatos greco, “che agisce di propria volontà”. Gli automi del mondo ellenistico erano giocattoli, idoli religiosi, o strumenti per esperimenti scientifici.
In un libro cinese del III secolo a.C. è descritto l’incontro tra l’imperatore e una figura che “camminava, muoveva la testa e poteva essere scambiata per un essere umano vivo”. Nella Baghdad del IX secolo fu creato un flautista automatico per il Califfo. Nel 1206, l’ingegnere Al-Jazari creò una banda musicale di robot che eseguiva più di 50 movimenti durante ogni pezzo musicale.
Famoso nella Londra di fine ’800 Psycho, automa con le sembianze di mago orientale, leggeva le carte, risolveva problemi matematici e fumava incessantemente.
La rivoluzione digitale oggi permette di delegare a pragmatici robot di massa le funzioni più ripetitive e riservare per l’intelligenza umana la sfida originaria: rendere AI sempre più a propria immagine e somiglianza.
La tentazione robotica inizia con l’automatos greco, “che agisce di propria volontà”. Gli automi del mondo ellenistico erano giocattoli, idoli religiosi, o strumenti per esperimenti scientifici.
In un libro cinese del III secolo a.C. è descritto l’incontro tra l’imperatore e una figura che “camminava, muoveva la testa e poteva essere scambiata per un essere umano vivo”. Nella Baghdad del IX secolo fu creato un flautista automatico per il Califfo. Nel 1206, l’ingegnere Al-Jazari creò una banda musicale di robot che eseguiva più di 50 movimenti durante ogni pezzo musicale.
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