“E-Polis. La Città del Futuro”. XIII° edizione di Eastwest Forum, la conferenza Internazionale annuale organizzata dalla rivista europea di geopolitica Eastwest. Roma 5 ottobre 2018 presso Università LUISS.
La Direzione Scientifica è affidata al Prof. Enrico Giovannini (membro del Comitato Scientifico di Eastwest), che modererà anche il dibattito.
Questa edizione di Eastwest Forum si propone di contribuire al dibattito europeo e internazionale sui temi legati alla “E-Polis”, la “Città del Futuro” in quanto le grandi concentrazioni metropolitane sono spesso l’ambiente ideale per la nascita di formule sociali innovative e d’avanguardia. Le grandi metropoli, infatti, sono molto simili tra loro, condividono problemi e soluzioni anche quando i Paesi di cui fanno parte hanno posizioni contrastanti.
Esponenti istituzionali, sociologi, architetti, urbanisti, geografi esploreranno e discuteranno tra loro le potenzialità di una consapevolezza globale della rete di metropoli di tutto il mondo, proponendo approcci diversi su come gli scenari dell’esistenza urbana potranno svilupparsi nei prossimi decenni. Il dibattito è suddiviso in 3 panel tematici di circa un’ora e mezzo ciascuno, che si svolgeranno sotto forma di ‘talk show’:
La Città del Futuro: energia, innovazione, ambiente
SI calcola che nel 2050 il 75% della popolazione mondiale sarà concentrato nelle Città. Secondo i dati della Banca Mondiale, già oggi nelle aree urbane del pianeta oltre il 54% della popolazione, si consumano i due terzi dell’energia prodotta, si crea l’80% del Pil e si genera il 70% delle emissioni di gas serra. Modelli evoluti di Città hanno dunque un’enorme importanza per il pianeta intero. Per plasmare le nuove città la più grande risorsa è l’intelligenza generata dalla partecipazione di tutti gli abitanti. La tecnologia consente oggi di mettere in relazione le infrastrutture materiali e il capitale umano per generare una sorta di intelligenza collettiva. I grandi centri urbani diventano così Smart Cities, luoghi in cui i cittadini sono chiamati a partecipare attivamente a un processo virtuoso che tende a migliorare strutturalmente la qualità di vita della società.
Sicurezza delle città in un mondo insicuro
A Nairobi, alcuni giovani imprenditori hanno sviluppato l’app ‘Usalama’ che permette un contatto rapido con polizia, assistenza stradale e ambulanze: solo scuotendolo il cellulare invia una richiesta di aiuto, con fotocamera e GPS gli utenti sono poi in grado di inviare preziosi dati per le operazioni di soccorso. Questa piattaforma – creata dal basso – è diventata dopo pochi mesi il punto di riferimento unico per le emergenze in Kenya, in modo simile al 112 o 911, che però hanno impiegato decenni a imporsi in Usa e Ue. La tecnologia accelera anche i processi di riequilibrio tra paesi avanzati e arretrati, secondo il nuovo fenomeno di leapfrogging, ben descritto da Carlo Ratti: ‘la maggior parte dei paesi africani ha semplicemente saltato la connessione con i fili per passare direttamente al wireless, come risultato i cellulari sono usati in modi ingegnosi, più sofisticati di quanto avvenga in Europa o negli Stati Uniti.’
A Seul, da un unico centro di controllo integrato, il Transport Operation & Information Service (TOPIS), un team di operatori monitora la circolazione delle strade, la regolarità di metropolitane e mezzi di superficie, l’utilizzo dei taxi, lo stato di occupazione dei parcheggi, le condizioni atmosferiche e le eventuali criticità dovute a incidenti, interventi dei vigili del fuoco o polizia. Il TOPIS è anche in gradi di anticipare i problemi: grazie ai dati provenienti dalle reti ‘social’, cioè dai cittadini, e dai sensori, decongestiona il trasporto pubblico variando la frequenza delle corse, verifica lo stato delle infrastrutture e programma interventi di manutenzione, segnala ai vigili dove intervenire per evitare che si formi il traffico. In sostanza, garantisce la mobilità e la sicurezza dei dieci milioni di abitanti di Seul.
A Santander, una rete di oltre seimila sensori raccoglie informazioni su qualità dell’aria e inquinamento, controlla il riempimento di cestini e bidoni della spazzatura, segue il percorso della flotta di netturbini e tutti questi dati vengono messi a disposizione dei cittadini, privati e aziende, che vogliano sviluppare delle app per rendere più efficiente lo smaltimento dei rifiuti o accrescere la consapevolezza di cittadini e turisti sull’importanza dell’ambiente e della raccolta differenziata.
Il governo delle città: governance multilivello in un mondo globale
Globalizzazione, urbanizzazione, cambiamento climatico, le Città sono sotto attacco: cibernetico, catastrofi naturali, sconvolgimenti sociali ed economici. Indebolite dalla povertà, dal crimine, dalla violenza, dall’infrastruttura fatiscente. Come trasformare i rischi in opportunità. Da qui parte il progetto 100 Resilient Cities della Fondazione Rockefeller: la resilienza è l’arte di adattarsi ai cambiamenti, trasformando così le incertezze in occasioni e i rischi in innovazione, per rendere le Città luoghi migliori non solo durante le emergenze, ma ogni singolo giorno.
Ha scritto Michael Bloomberg all’indomani dell’annuncio da parte di Donald Trump del ritiro degli Usa dagli impegni presi nell’accordo sul clima di Parigi: “E’ importante che il mondo capisca che il futuro degli impegni presi dagli Usa a Parigi non dipende dal Congresso o dalla Casa Bianca. Di fatto gli Usa sono già a metà strada nel raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni del 26% entro il 2025 e il merito va attribuito solo alle Città, le imprese, i cittadini, il mercato. Non c’è molto che la Casa Bianca possa fare per fermarli. Prendiamo le città, che per la prima volta nella storia ospitano la maggior parte della popolazione mondiale: molti sindaci si rendono conto che gli interventi tesi a combattere il cambiamento climatico rendono le città più ospitali e di conseguenza attraggono investimenti. Per molto tempo politici e ambientalisti hanno presentato il cambiamento climatico come un problema monolitico, che solo i governi nazionali e i trattati internazionali sarebbero stati in grado di affrontare. Ma si tratta in realtà di una molteplicità di sfide, e attori quali città, aziende e cittadini possono svolgere un ruolo cruciale nell’individuare delle soluzioni valide. E ciò che funziona in una città spesso funziona anche in altre. Ciascuno di noi può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico parlandone, in casa, in ufficio, all’interno della propria comunità e online. Insieme possiamo migliorare le vite di milioni di persone e costruire un futuro migliore per il nostro pianeta”.