Una finestra su fake news da smentire, falsi proclami da smascherare e vere notizie da confermare: i dati Eurostat su demografia, spesa pubblica e investimenti
Sotto Papa Francesco, il Collegio cardinalizio è diventato meno europeo
VERO
Il nuovo Collegio cardinalizio, ridisegnato dalle ultime nomine di Papa Francesco, ha 132 membri votanti, di cui il 40% sono europei, una percentuale in calo rispetto al 52% del 2013. Le nomine di Bergoglio hanno aumentato la rappresentanza della regione Asia-Pacifico dal 9% al 17% e quella dell’Africa subsahariana dal 9% al 12%. L’Europa rimane comunque fortemente sovrarappresentata tra i cardinali, considerando che solo il 24% della popolazione cattolica vive nel continente. La regione più sottorappresentata è l’America Latina, che ospita il 39% della popolazione cattolica mondiale ma ha solo il 18% dei cardinali.
I francesi sono la popolazione con il maggior tasso di crescita nell’Unione europea
VERO
In base agli ultimi dati di Eurostat, per il secondo anno consecutivo, la popolazione complessiva della Ue è diminuita. Il calo demografico però non è stato registrato in tutti gli Stati membri: sono 10 i Paesi in cui tra il primo gennaio 2021 e 2022 la popolazione è diminuita. Fra questi il calo maggiore è stato registrato in Italia (-253.100). In controtendenza invece c’è la Francia che è il Paese europeo che ha visto crescere maggiormente la propria popolazione (+185.900). La Germania resta il Paese più popoloso dell’Unione europea, seguita dalla Francia e dall’Italia.
La spesa pubblica italiana per la ricerca è sopra la media europea
FALSO
Nel 2021 la dotazione di bilancio dei Governi europei per la ricerca e lo sviluppo è stata di 109.250 milioni di euro, pari allo 0,75% del Pil. Gli stanziamenti equivalgono a un importo di 244,3 euro a persona. Secondo i calcoli di Eurostat, il Governo italiano ha destinato fondi al settore ricerca e sviluppo, pari a circa 194 euro per abitante, meno della metà rispetto a Germania e Danimarca che guidano la classifica degli investimenti. Pure avendo aumentato negli ultimi dieci anni la spesa per la ricerca da 0,56% a 0,65% del Pil, gli investimenti italiani restano ben al di sotto la media Ue.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.
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