La Commissaria all’Uguaglianza Helena Dalli ha ritirato l’opuscolo che cancellava il nome della festività e altri termini, scivolando nel grottesco
Buone feste, anzi no, contrordine cittadini europei, buon Natale. La Commissaria europea alla Parità, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sulla “comunicazione inclusiva” che avevano innescato polemiche a non finire sull’uso del parola Natale. “La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei”, spiega la Commissaria. “Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro”, ha annunciato la Dalli.
E alla fine finisce come è cominciata, nel grottesco, la vicenda legata al documento intitolato #UnionOfEquality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication che fissa indicazioni precise sui criteri da adottare per i dipendenti dell’Unione. Non era bandita solo la parola Natale con tanto di esempio: meglio evitare “il periodo natalizio può essere stressante” e dire “il periodo delle vacanze può essere stressante”. Era raccomandato anche usare nomi generici anziché “nomi cristiani”. Altro esempio pratico: invece di dire “Maria e Giovanni sono una coppia internazionale”, bisogna dire “Malika e Giulio sono una coppia internazionale”.
Il problema è che scambiando l’uguaglianza per l’appiattimento, la signora Dalli ha proposto di cancellare tutta una serie di parole. Non si può dire, ad esempio, “colonizzazione di Marte” o “insediamento umano su Marte”, meglio affermare “inviare umani su Marte”. E quindi: vietato utilizzare nomi di genere come “operai o poliziotti” o usare il pronome maschile come pronome predefinito.
E ancora: non si può iniziare una conferenza rivolgendosi al pubblico con la consueta espressione “Signori e signore” (cosa che fanno tutti i conferenzieri del mondo da almeno tre secoli) ma occorre utilizzare la formula neutra “Cari colleghi”.
La Commissaria Dalli ci teneva a sottolineare di “evitare di considerare che chiunque sia cristiano” perciò “non tutti celebrano le vacanze natalizie. Bisogna essere sensibili al fatto che le persone abbiano differenti tradizioni religiose”. Dietro – a parte le considerazioni religiose – ci sta una concezione un po’ diversa del termine includere: il resto d’Europa pensava che includere significasse aggiungere, arricchire e non cancellare e omettere, evitando di chiamare le loro cose per nome, in un gioco a somma zero in cui rimarranno solo degli zombie nominali che danzano sull’Europa. Il documento aveva suscitato la reazione di mezzo Continente, tra il critico – come ha fatto la Santa Sede attraverso il segretario di Stato Pietro Parolin – e il sarcastico. Alla fine alla Commissaria all’Uguaglianza non è rimasto che ritirare l’opuscoletto. E dunque buon Natale a tutti.
Buone feste, anzi no, contrordine cittadini europei, buon Natale. La Commissaria europea alla Parità, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sulla “comunicazione inclusiva” che avevano innescato polemiche a non finire sull’uso del parola Natale. “La mia iniziativa di elaborare linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione nelle sue funzioni aveva lo scopo di raggiungere un obiettivo importante: illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei”, spiega la Commissaria. “Tuttavia, la versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro”, ha annunciato la Dalli.
E alla fine finisce come è cominciata, nel grottesco, la vicenda legata al documento intitolato #UnionOfEquality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication che fissa indicazioni precise sui criteri da adottare per i dipendenti dell’Unione. Non era bandita solo la parola Natale con tanto di esempio: meglio evitare “il periodo natalizio può essere stressante” e dire “il periodo delle vacanze può essere stressante”. Era raccomandato anche usare nomi generici anziché “nomi cristiani”. Altro esempio pratico: invece di dire “Maria e Giovanni sono una coppia internazionale”, bisogna dire “Malika e Giulio sono una coppia internazionale”.