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Il Messico offre aiuto al Texas sotto’acqua, mentre arrivano i primi prototipi del muro


I messicani  sono pronti a varcare la frontiera per  dare una mano ai vicini.  E rafforzare la loro posizione nei negoziati con Washington.  Il Governatore accetta.  Ma Trump nicchia. E studia i primi modelli della barriera.

Una stazione di servizio sommersa dall'acqua dopo il passaggio del ciclone Harvey a Rose City, Texas, Stati Uniti, il 31 agosto 2017. REUTERS / Jonathan Bachman

I messicani  sono pronti a varcare la frontiera per  dare una mano ai vicini.  E rafforzare la loro posizione nei negoziati con Washington.  Il Governatore accetta.  Ma Trump nicchia. E studia i primi modelli della barriera.

Almeno quarantasei persone sono morte in Texas a causa dell’uragano Harvey, uno dei più potenti degli ultimi anni, che negli scorsi giorni si è abbattuto con particolare violenza nell’area della città di Houston e che si è poi spostato, perdendo intensità, verso lo stato limitrofo della Lousiana. Sia dal vivo che online il presidente Donald Trump – che si è già recato in Texas martedì, e una seconda visita è prevista per sabato – ha abbondantemente lodato il sistema dei soccorsi e si sarebbe anche detto pronto a donare personalmente un milione di dollari alle vittime delle inondazioni, ma ha scelto di non commentare l’offerta di aiuto proveniente dal Messico.

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