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India e Cina mediano dopo gli scontri al confine


India e Cina raggiungono un accordo per la fine delle ostilità al confine, dopo la morte di almeno 20 soldati indiani nella Valle di Galwan

I comandi militari di Cina e India sono al lavoro per disinnescare il grave conflitto al confine che ha portato alla morte di almeno 20 soldati di Nuova Delhi nella Valle di Galwan. Secondo fonti indiane, sarebbero deceduti anche 45 militari di Pechino, che però smentisce categoricamente. Cina e India condividono un lungo confine di 3488 km, con lo scontro dei giorni scorsi avvenuto lungo la frontiera provvisoria, chiamata Line of Actual Control, stabilita all’indomani della guerra sino-indiana del 1962.

La questione si lega indirettamente alla disputa tra India e Pakistan e al conflitto nella regione del Kashmir. Quando lo scorso anno il Governo nazionalista di Narendra Modi cancellò lo status speciale di Kashmir — a maggioranza musulmana — e Jammu, mandando su tutte le furie Islamabad, venne a modificarsi anche l’assetto territoriale del Ladakh, divenuto autonomo. Questa regione è confinante con l’Aksai Chin, controllata dalla Cina, lungo la Line of Actual Control: Pechino stigmatizzò la scelta, definendola “unilaterale e inaccettabile”.

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