L’inflazione e la disoccupazione, unite al malcontento popolare, non hanno impedito al Primo Ministro di definire la situazione attuale una “età dell’oro”, puntando su una narrazione di potenza nazionale e grandezza futura
In India i tassi di inflazione e di disoccupazione sono molto alti, e il malcontento popolare trova spesso sfogo in atti di violenza: a giugno, per esempio, la rabbia verso il nuovo programma di reclutamento a breve termine – che ha cancellato la sicurezza di una lunga carriera nelle forze armate e i suoi benefici pensionistici – ha spinto i manifestanti a vandalizzare stazioni ferroviarie e a incendiare treni.
Nei discorsi del Primo Ministro Narendra Modi, però, il nero della situazione economica indiana è sostituito dal colore dorato di una “età dell’oro”, appunto, che evoca in continuazione per trasmettere alla popolazione – o per cercare di farlo, quantomeno – una narrazione di potenza nazionale e di grandezza futura. E duratura.
Amrit kaal, traducibile come “età dell’oro”, indica infatti il percorso della “nuova India” per i prossimi venticinque anni. Lunedì, nel suo discorso per il 75° anniversario dell’indipendenza dal Regno Unito, Modi ha detto che “nella prima mattina di questo amrit kaal sono pieno di orgoglio nel vedere una nazione così immensamente dotata”.
Il termine amrit kaal è comparso per la prima volta in un discorso di Modi il 15 agosto 2021. Lunedì l’ha ripetuto quattordici volte, mai cose tante in una sola giornata stando a Bloomberg, che ha iniziato a contarle.
L’agenzia ha capito che Modi ricorre al concetto – volutamente vago – di amrit kaal ogniqualvolta il suo Governo è in difficoltà. In aprile, quando l’inflazione ha raggiunto il valore più alto in otto anni, l’ha pronunciato quattordici volte. Quindici a maggio, quando l’inflazione al dettaglio ha oltrepassato il 6%, ossia il livello considerato accettabile dalla banca centrale. Diciannove a giugno, il mese delle proteste contro il nuovo piano di reclutamento dell’esercito. Ad agosto potrebbe superarsi, viste le manifestazioni di dissenso per i prezzi alti e per la disoccupazione guidate dai partiti di opposizione.
Modi ha bisogno di uno slogan e di una visione in vista delle elezioni del 2024, quando cercherà di vincere un terzo mandato. I sondaggi dicono che la sua coalizione, guidata dal Partito del popolo indiano (BJP), di destra, potrebbe ottenere di nuovo la maggioranza, ma con un margine più basso di quello attuale.
Non è chiaro cosa significhi, nei fatti, amrit kaal. Bloomberg scrive che il suo utilizzo da parte di Modi non è paragonabile a quello fatto dal Presidente cinese Xi Jinping con il termine “prosperità comune”, che viene affiancato da politiche concrete per la riduzione della disuguaglianza di reddito interna.
Secondo lo statistico indiano Probab Sen, l’invocazione dell’età dell’oro “sembra funzionare da un punto di vista politico, ma quando si tratta di economia ci sono solo due cose che interessano alle persone: la loro condizione di vita attuale e le loro speranze per il futuro”. Dietro ad amrit kaal non pare esserci alcun programma.
Non è la prima volta che Modi utilizza degli slogan concisi ma vaghi, e dal sapore nazionalistico, per attirare sostegno verso di sé. Nel 2014, ad esempio, prometteva acche din, cioè “giorni migliori”. Poi ha iniziato a ripetere vishwaguru, descrivendo l’India come la guida spirituale del mondo. Come quest’ultimo, anche amrit kaal richiama la religione induista (i nazionalisti indù sono il principale bacino elettorale del primo ministro), perché l’amrit è un nettare che offre una sorta di immortalità agli dèi vedici.
Gilles Verniers, professore di Scienze politiche all’Università Ashoka, ha spiegato a Bloomberg che la parola amrit è anche “un’allegoria della purezza nelle azioni dei Governi” e mira pertanto “a rafforzare l’immagine di un leader benevolo e onnipotente”.
L’inflazione e la disoccupazione, unite al malcontento popolare, non hanno impedito al Primo Ministro di definire la situazione attuale una “età dell’oro”, puntando su una narrazione di potenza nazionale e grandezza futura