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Chi è responsabile dell’euroscetticismo?


La crisi di consensi che riscontra oggi l’Unione è colpa della stampa, che la racconta male, o dell’inefficienza della governance?

Una manifestazione a favore delle Brexit a Londra. REUTERS/Henry Nicholls/Contrasto

La crisi di consensi che riscontra oggi l’Unione è colpa della stampa, che la racconta male, o dell’inefficienza della governance?

Sui giornalisti incaricati di seguire le vicende europee incombe il rischio di contribuire surrettiziamente all’euroscetticismo. I corrispondenti bruxellesi sono chiamati a raccontare giorno per giorno le vicende comunitarie, segnate da frustranti maratone diplomatiche, inconcludenti vertici d’emergenza, lunghi iter legislativi, banali trucchetti burocratici, piccoli compromessi dell’ultima ora, e ripetute battaglie di incrociati veti nazionali. Il cancelliere Bismarck diceva che “meno le persone sanno come sono fatte le salsicce e le leggi, e meglio dormono”. A modo suo il giornalista bruxellese è in cucina, anche se non ai fornelli, e tenderà a raccontare come è stato cucinato il Wurst piuttosto che a descrivere ai propri lettori il sapore della salsiccia. Concentrato dal suo lavoro sul piccolo particolare piuttosto che sul disegno complessivo, il corrispondente corre il pericolo di trasmettere così una immagine distorta o comunque riduttiva della grande costruzione comunitaria.

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