Le prossime elezioni generali saranno una prova importante per il partito Labourista anglosassone e per il suo leader, Ed Miliband. La gente vuole dei cambiamenti e alcune delle riforme promesse dal partito sono state ben accolte dall’elettorato.
Tuttavia, il partito fatica ancora a mettere a tacere l’accusa di aver tradito la propria identità di partito di sinistra. Una delle principali difficoltà del partito è dovuta al poco favore di cui gode il suo leader fra gli elettori. Miliband ormai colleziona bassi personal rating e nonostante un recente sondaggio abbia rivelato che il 41% degli elettori ritiene probabile che saranno i Labouristi a formare il governo, solo il 21% crede che Miliband sarà primo ministro.
Potrebbe trattarsi di un problema di immagine: Miliband non ha avuto molta fortuna per quanto riguarda le fotografie (nella lista delle foto più imbarazzanti si vede Miliband alle prese con un panino, mentre fa l’elemosina a una mendicante, e in un fotomontaggio in cui viene paragonato a Wallace, un personaggio dei cartoni animati). Miliband non possiede le stesse doti oratorie di Tony Blair e ha lui stesso ammesso pubblicamente di non essere un “politico da agenzia di casting”. Inoltre, ha aggiunto, in politica c’è molto di più di qualche bella fotografia, presentandosi come un politico dai valori ferrei.
Può darsi allora che il problema sia un altro. Non si può certo accusare Miliband di non aver cercato di comunicare direttamente con la folla. Ad esempio si è sforzato di piacere ai giovani non solo creando un account su Instagram, ma promettendo anche di creare entro il 2025 tanti posti nei corsi per l’apprendistato quanti sono gli studenti universitari, di abbassare l’età legale per votare e di costruire più case in modo da raddoppiare il numero degli acquirenti della “prima casa”. Tuttavia, nonostante gli sforzi di Miliband di “parlare alla gente”, non è riuscito a convincerla di essere un leader sicuro di sé, capace di prendere decisioni difficili e di essere a capo di un partito in grado di gestire l’economia del paese, ed è questo il motivo principale della sua scarsa popolarità.
E’ qui che la questione dell’identità del partito si rivela importante. Da qualche tempo, infatti, gli elettori di sinistra hanno accusato il partito Labourista di non essere più un vero partito di sinistra e sembra ormai che i valori cui Miliband fa riferimento stiano perdendo il loro significato. Nei mesi scorsi elettori delusi hanno protestato che le misure promesse da Miliband non sono sufficientemente forti per assistere la metà più povera del paese. Ad esempio, mentre l’impegno ad aumentare il salario minimo a £8 entro il 2020 è stato generalmente ben accolto, molti hanno criticato Miliband per non essersi impegnati a introdurre un salario di sussistenza. Mentre Miliband ha promesso di stanziare più soldi per il miglioramento dei collegamenti ferroviari veloci, molti hanno fatto notare che i poveri hanno prima bisogno di strade, autostrade e mezzi pubblici migliori. Per quanto riguarda i corsi per l’apprendistato, per quanto necessari non risolvono il problema degli stage non pagati, per il quale i Labouristi non hanno un piano. Per il momento uno dei veri punti di forza della campagna di Miliband è la grande attenzione prestata al National Health Service, una delle questioni che più influenzerà gli elettori.
Alla fine gli elettori saranno probabilmente d’accordo che in politica ci sono cose che contano di più di qualche bella fotografia, ma Miliband e il partito Labourista devono mostrare una maggiore determinazione e il coraggio di compiere passi importanti che rispecchino i loro valori.
Le prossime elezioni generali saranno una prova importante per il partito Labourista anglosassone e per il suo leader, Ed Miliband. La gente vuole dei cambiamenti e alcune delle riforme promesse dal partito sono state ben accolte dall’elettorato.