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La Cina investe anche sotto terra


Le maggiori compagnie energetiche cinesi annunciano grandi investimenti per contrastare l'inquinamento

Persone camminano attraverso un tunnel decorato con lanterne a uno spettacolo di luci per celebrare l'imminente Capodanno Lunare cinese, Xian, Shaanxi, Cina, 1 febbraio 2019. REUTERS/Stringer

Le maggiori compagnie energetiche cinesi annunciano grandi investimenti per contrastare l’inquinamento

In risposta alla richiesta del Presidente Xi Jinping, che qualche mese fa aveva sottolineato l’importanza di rafforzare la sicurezza energetica della Cina, per quest’anno le tre principali compagnie petrolifere cinesi – PetroChina, Sinopec e CNOOC – hanno annunciato grandi investimenti nelle operazioni di trivellazione in patria. L’obiettivo è quello di accrescere la produzione domestica di greggio e gas e di ridurre la dipendenza dall’estero: Pechino è infatti il più grande importatore al mondo di petrolio e di gas naturale (un primato, quest’ultimo, sottratto di recente al Giappone).

Secondo diversi analisti intervistati da Reuters, però, l’aumento degli investimenti e delle trivellazioni non riuscirà comunque a scongiurare il declino dell’output petrolifero cinese, causato soprattutto dall’invecchiamento dei campi. Tutt’altro scenario si prevede invece per il gas, la cui produzione dovrebbe aumentare del 6-8% all’anno fino al 2020.

La domanda di gas della Cina rimane forte e l’anno scorso, nonostante il rallentamento dell’economia, è comunque cresciuta, in particolare quella di gas naturale liquefatto. La domanda è alimentata dalla transizione energetica dal carbone verso fonti più pulite – il gas, appunto –, voluta dal governo di Pechino per contrastare gli alti livelli di inquinamento dell’aria.

Una buona parte degli investimenti annunciati per il 2019 dovrebbero concentrarsi nella provincia sud-occidentale di Sichuan, ricca di formazioni di shale gas (un tipo di gas contenuto in giacimenti non convenzionali). Si stima che la Cina possieda le maggiori riserve al mondo di shale gas, ma non ha ancora valorizzato questo potenziale a causa della complessità delle operazioni di sfruttamento. Grandi giacimenti di gas naturale dovrebbero nascondersi anche nelle acque del Mar cinese meridionale, che Pechino sta rivendicando con aggressività.

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