A pochi giorni dalla conferenza Onu di Gadames, pace sempre più lontana tra al-Serraj e il generale, che rischia il tutto per tutto
Il bombardamento dell’unico aeroporto funzionante di Tripoli da parte del generale Khalifa Haftar segna un nuovo drammatico passaggio nella strada che avrebbe dovuto portare la Libia a elezioni entro dicembre e una rinnovata unità nazionale. Due aerei dell’esercito di Haftar hanno colpito l’aeroporto internazionale Gadames, ma le piste sarebbero state risparmiate. L’avanzata del generale della Cirenaica verso Tripoli nei giorni scorsi ha portato al pieno controllo della città di Garian, a 100 chilometri dalla capitale.
La nuova mossa sconforta quella parte di comunità internazionale — Onu, Unione Europea, Stati Uniti — che ha identificato Fayez al-Serraj come legittimo Primo Ministro della Libia. D’altro canto, l’azione militare di Haftar — che vuole ergersi a uomo forte agli occhi delle potenze straniere — ha smosso le acque della diplomazia, finora piuttosto inconcludente nel dare una soluzione alla crisi del Paese nord africano.
La Russia, che si è unita alle altre Nazioni nel chiedere la fine degli scontri, ha bloccato al Palazzo di Vetro il passaggio di una dichiarazione di condanna del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro il generale Haftar. Ciononostante, il vice Ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, ha cercato di mediare telefonicamente tra le parti nel tentativo di non far naufragare la conferenza nazionale organizzata dall’Onu dal 14 al 16 aprile.
Mike Pompeo ha criticato la campagna militare contro Tripoli, affermando che questa mette a rischio la vita dei civili e indebolisce le prospettive di un futuro migliore per la Libia. La Francia ha persino dovuto smentire un coinvolgimento di Parigi nell’avanzata di Haftar in Tripolitania. Una fonte diplomatica ha dichiarato che l’Eliseo non sapeva delle intenzioni del generale e che non esiste un piano relativamente ad Haftar. La fonte ha spiegato che la Francia supporta il Governo di Serraj e che l’urgenza è quella di proteggere la popolazione civile, arrivare a un cessate-il-fuoco e portare tutte le parti in causa al tavolo delle negoziazioni.
@melonimatteo
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