Primo accordo per la rimozione reciproca dei dazi. È l’inizio della pace?
Il Ministero del Commercio cinese ha detto ieri che la Cina e gli Stati Uniti si sono accordati per rimuovere i dazi che si sono imposti reciprocamente nel corso della guerra commerciale, iniziata all’inizio del 2018.
La Cina non ha fornito alcun dettaglio sulle tempistiche. Ma ha specificato che la cancellazione simultanea e proporzionata di una parte delle tariffe rappresenta il punto di partenza verso un accordo che possa mettere fine alla trade war tra i due Paesi.
Reuters scrive che la Cina avrebbe chiesto agli Stati Uniti di rimuovere i dazi del 15% – entrati in vigore il 1° settembre scorso – che hanno colpito beni cinesi per un valore di circa 125 miliardi di dollari. Fonti sentite dall’agenzia hanno evocato la possibilità di un incontro imminente – luogo e data precisi sarebbero ancora da definire – tra Donald Trump e Xi Jinping, durante il quale i due Presidenti firmeranno un accordo.
Entrambe le parti hanno fretta di giungere a una pace, perché la trade war sta danneggiando le economie dei due Paesi: insomma, non si è né rivelata “facile da vincere” per gli Stati Uniti (come affermava Trump), né sostenibile a lungo per la Cina (la cui strategia sembrava vertere sull’attesa di un cedimento americano).
Il punto, però, è che lo scontro tra Washington e Pechino non è soltanto di natura commerciale. La trade war, anzi, era scoppiata per ragioni diverse: l’amministrazione Trump vuole innanzitutto che la Cina interrompa la pratica – definita scorretta – di acquisizione delle proprietà intellettuali delle aziende americane che operano sul suo territorio.
@marcodellaguzzo