Putin cerca nell’Italia – soprattutto in Salvini – un alleato in Europa contro le sanzioni. E, forse, un mediatore tra la Russia e gli Usa di Trump
Il Presidente della Russia Vladimir Putin è stato ieri a Roma per una fitta giornata di incontri istituzionali: si è riunito con Papa Francesco, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e con i due vice-premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Due settimane fa l’Unione Europea ha deciso – all’unanimità, quindi anche con il voto a favore dell’Italia – di rinnovare fino al giugno 2023 le sanzioni economiche imposte alla Russia per l’annessione della Crimea, nel 2014. In un’intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera Putin ha parlato proprio delle sanzioni, auspicando un “primo passo” da parte dell’Europa verso la loro abolizione.
La visita a Roma sarà servita a Putin per ribadire ed eventualmente stringere i legami con Matteo Salvini, alla luce dei contatti già esistenti tra il Cremlino e la Lega e del noto filorussismo del Ministro dell’Interno. Filorussismo che, tuttavia, Salvini ha nell’ultimo periodo un po’ allentato per avvicinarsi agli Stati Uniti di Donald Trump.
Per Putin, dunque, Salvini potrebbe rappresentare un alleato sia a Bruxelles – nel tentativo di normalizzare i rapporti con l’Unione Europea e magari rivedere le sanzioni (Salvini le ritiene dannose per l’Italia, ma l’America non vuole che siano rimosse) – sia a Washington, per un possibile ruolo da mediatore in vista di quel dialogo con gli Stati Uniti che Putin dice di voler aprire.
Bisogna stare attenti però a non sovrastimare l’influenza di Salvini sulla Casa Bianca e, soprattutto, su Bruxelles: la maggioranza parlamentare sta, ad esempio, escludendo il gruppo della Lega dalla spartizione delle cariche istituzionali.
@marcodellaguzzo
Putin cerca nell’Italia – soprattutto in Salvini – un alleato in Europa contro le sanzioni. E, forse, un mediatore tra la Russia e gli Usa di Trump