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Le opportunità del Green Deal europeo


Intervista a Marco Dau, fondatore della start up innovativa Talet-e. Nata nel 2021, è la prima in Italia ad elettrificare gli scooter da 125cc in su, sostituendone il motore endotermico con un kit elettrico di produzione italiana.

“Non possiamo nascondere l’orgoglio per questo traguardo raggiunto insieme al nostro partner Newtron Group”. Il Founder e Consigliere delegato di talet-e, Marco Dau, si riferisce alle omologazioni, rilasciate dalla Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alle prime tre piattaforme della startup, in linea con le direttive europee.

Dal nome che richiama il noto filosofo di Mileto – che nel 600 a.C. fu il primo a gettare le basi per il motore elettrico, quando scoprì che un pezzo d'ambra strofinato con della lana si caricava elettrostaticamente e poteva attirare una piuma –, la società, nata nel 2021, è la prima in Italia a vantare l'intento dichiarato di elettrificare gli scooter da 125cc in su, sostituendone il motore endotermico con un kit elettrico di produzione italiana.

In ossequio al suo manifesto “Rendere le nostre Città e il Pianeta un posto migliore”, talet-e fa della transizione alla mobilità sostenibile la sua principale vocazione. In Italia, infatti, sono attualmente in circolazione oltre 7,3 milioni di motocicli, di cui il 72% conta più di dieci anni. Stando agli ultimi dati espressi da Confindustria ANCMA, ad aprile le immatricolazioni sarebbero aumentate del 23% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, trainate proprio dalla crescita degli scooter. Diventa quindi auspicabile il rinnovo del parco esistente, attraverso la riduzione del 43% di motocicli omologati Euro 0 e Euro 1 tuttora in circolazione. “talet-e POWER Kit”, una tecnologia accessibile e in conformità alle norme vigenti, rappresenta la soluzione ideale per ridare vita ai mezzi più inquinanti, attraverso l’installazione del kit di conversione che lascia inalterate le prestazioni del veicolo termico originario, mentre le componenti sostituite vengono affidate ad aziende specializzate che operano nel riciclo delle materie prime.

Fra second Life e transizione ecologica, talet-e rinsalda il proprio impegno, sul solco di una Road map serrata e pensata in linea con l’Agenda 2030, per la costruzione di un futuro sostenibile, regalando una seconda esistenza agli scooter a combustione termica, che, secondo il progetto, diventeranno 100% elettrici.

Consigliere Dau, quali sono le tappe più significative della storia e gli sviluppi più recenti del piano industriale della startup?

Talet-e nasce nel 2021 come start up innovativa. L’idea era semplice, ovvero, in vista del decreto retrofit che era già in lavorazione, valorizzare gli scooter circolanti con un nuovo motore elettrico proprio partendo dalla volontà di migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’inquinamento acustico in città. Da subito abbiamo capito che l’idea, nella sua bellezza, mostrava rischi ed opportunità, tutte da approfondire un po' per volta. Il fatto che moltissimi interlocutori fin dalle prime battute abbiano mostrato vivo interesse, fino a diventare investitori, ci ha spronato a continuare nel nostro lavoro. Newtron Group, che è uno dei player principali in Italia nel campo del retrofit e dell’ibrido, ha accettato di lavorare con noi immediatamente, convinto che il mercato fosse maturo per questo progetto. Da lì poi ci sono stati svariati momenti in cui abbiamo aggiornato il nostro piano di sviluppo ed il nostro piano industriale, cercando sempre di mantenerci flessibili ed aperti a valutare tutte le opzioni, i consigli ed i punti di vista dei i professionisti che oggi, a vario titolo, lavorano con talet-e. Tra i nostri partner abbiamo il piacere di annoverare Elis, Findomestic, Circularity, GreenFutureProject, mentre con altri siamo in contatto in questi giorni per stringere accordi. Insomma, una start up con un’idea semplice e chiara che, come ogni tanto accade, aprirà un mercato che ancora non esiste ma che promette molto bene e che sta lavorando senza sosta, motivata da chi ci ferma per strada e ci chiede quando potrà convertire il proprio scooter!

Ci potrebbe indicare i principali obiettivi, in tema di sostenibilità, perseguiti da talet-e?

Talet-e rappresenta la massima espressione delle opportunità, anche economiche, figlie del Green Deal europeo e di cui troppo spesso si parla in modo negativo. La possibilità offerta dal decreto legge 141 del luglio 2022, per cui è ammessa la riqualificazione elettrica di motocicli di classe L senza l’obbligatorietà di autorizzazione dai costruttori, ha aperto letteralmente la porta ad importanti progetti come talet-e. Il retrofit ha innumerevoli vantaggi, in quanto, se da un lato permette di abbassare le barriere economiche all’ingresso rispetto al passaggio alla mobilità elettrica degli utenti (ovvero un costo inferiore all’acquisto di un veicolo elettrico nuovo), dall’altro evita la rottamazione di quanto oggi in circolazione, attività di solito condotta con la scusa di accedere ad incentivi economici e quant’altro. Tutta la ciclistica del veicolo resta e solo alcune parti come il motore, il serbatoio e gli scarichi vengono rimossi e destinati al riciclo o al recupero. Con talet-e, se volete, con ogni mezzo retrofittato nasce un fardello di risorse utilizzate decisamente inferiore ad un veicolo elettrico nuovo. In più, solo con belle sorprese rispetto alle sensazioni di guida del proprio mezzo, grazie alla migliore erogazione della coppia del motore elettrico.

Cosa rappresentano le omologazioni delle prime tre piattaforme di talet-e per la startup e, più in generale, per la transizione ecologica in Italia?

Abbiamo finalmente chiuso l’iter per l’omologazione dei primi 3 talet-e POWER kit e di molti altri che seguiranno e che ci permetteranno di accelerare moltissimo rispetto al nostro programma di marcia, potendo a questo punto garantire di aprire il nostro Flagship store a Roma con diversi kit a copertura di altrettanti veicoli ed accontentare tutto il pubblico che negli ultimi mesi si sta avvicinando a noi. Rispetto alla transizione ecologica questa non può che essere un’ottima notizia. Tutti gli amministratori incontrati ci hanno espresso la pressione che le nostre città vivono nel tentativo di ridurre l’inquinamento legato al parco circolante e finalmente abbiamo una risposta che convince con cui non solo abbattiamo le emissioni ma riduciamo anche la generazione di rifiuti grazie all’applicazione di principi di economia circolare come il riuso ed il riciclo.

Quali modelli sono interessati dalle certificazioni?

Partiremo con almeno 7, forse addirittura 8 kit che copriranno essenzialmente parte della gamma SH di Honda (dal 150 al 300 di varie annate) ed alcuni veicoli di Piaggio come il Liberty 150, il Beverly 300 o la Vespa GTS 200, tutti di annate specifiche. A seguire nei prossimi mesi altri SH, inclusi i 125cc ed ulteriori Liberty e Vespa. Anche lo Yamaha XMax fa parte del gruppo del primo anno, mentre altri ancora verranno valutati in virtù delle richieste che riceveremo.

“talet-e POWER Kit”, cuore dell’innovazione della società: ce ne potrebbe parlare?

Il talet-e POWER kit è semplicemente l’insieme di componenti elettrici, elettronici e meccanici che vengono assemblati sullo scooter dopo la rimozione dei sistemi legati alla propulsione termica come il motore, il serbatoio e lo scarico. E’ composto dal motore elettrico di opportuna potenza, 2 batterie fisse da 1,5 Kwh ed una estraibile di capacità variabile dipendentemente dal mezzo e dall’elettronica di gestione con il nuovo cablaggio. Questi componenti rappresentano circa l’80% del kit e sono essenzialmente comuni a tutti i kit e capaci di “coprire” le motorizzazioni dalla 125cc alla 300cc mediante opportuna mappatura software. Il rimanente 20% è composto dai componenti meccanici che occorrono per fissare la parte elettrica al telaio dello scooter e a adattare la trasmissione alla nuova posizione dell’asse del motore. Questo 20% è ciò che poi cambia, anche a parità di scooter al variare di cilindrate e model year. Le comunanze sono ciò che ci permette di accedere all’economia di scala riducendo i costi fino al valore di 2500 €, cosa sulla quale stiamo lavorando ancora oggi.

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