Negli Usa può essere illegale bere o drogarsi se mette a rischio il nascituro.
Nell’ultima fase del dibattito sui diritti della madre contrapposti a quelli della società e del nascituro, il Tennessee è il primo stato Usa a criminalizzare le gestanti che assumono droghe illegali causando possibili danni al loro bambino.
Pur non esistendo strette connessioni con la disputa sull’aborto, a luglio, il governatore Bill Haslam ha convertito la proposta in legge con l’opposizione dei movimenti per la vita e di chi sostiene la libera scelta.
È la reazione al crescente numero di donne incinte che, in Tennessee, abusano di sostanze stupefacenti. Infatti, benché la metodologia della ricerca abbia ricevuto critiche, si è scoperto che i feti esposti a droghe, soffriranno in seguito di sintomi da astinenza.
Dopo che la stessa amministrazione Obama si è detta contraria alla legge, Haslam ha assicurato che nessuna futura madre verrà incriminata se si sottoporrà a un programma di disintossicazione.
Il suo ergersi a difesa della norma di fronte alle critiche dilaganti, ha messo in luce la difficoltà, per il legislatore, di far quadrare i diritti della donna con quelli del nascituro.
Se vuoi leggerlo tutto, acquista il numero in pdf per soli 3 euro.
Negli Usa può essere illegale bere o drogarsi se mette a rischio il nascituro.
Nell’ultima fase del dibattito sui diritti della madre contrapposti a quelli della società e del nascituro, il Tennessee è il primo stato Usa a criminalizzare le gestanti che assumono droghe illegali causando possibili danni al loro bambino.