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Le acque contese del Nilo


Attraversa dieci Stati garantendo sussistenza a buona parte del continente. L'annosa diatriba sulla gestione delle sue acque sembra giunta a un accordo

Nell’Antico Egitto il fiume Nilo era divinizzato col nome di Hapi Moou e grandi templi erano stati eretti per celebrare la sua miracolosa inondazione, che ogni anno si rinnovava fecondando il territorio. All’epoca si credeva che il Nilo nascesse da una caverna, alimentata dall’oceano sotterraneo di Nun, formato dalle acque primordiali che avevano generato l’universo e sulle quali galleggiava il mondo intero.

In realtà il grande fiume, che con il Rio delle Amazzoni si contende il primato del corso d’acqua più lungo del mondo, si estende per 6.853 km ed è costituito da tre affluenti: il Nilo Bianco, che nasce dal Lago Vittoria; il Nilo Azzurro, che ha origine dal lago Tana e convoglia le piogge cadute nell’altopiano etiopico; e l’Atbara, l’affluente minore che nasce nell’Etiopia nord-occidentale. I tre emissari si incontrano in Sudan per formare la principale via navigabile che scorre verso nord attraverso l’Egitto prima di riversarsi nel Mar Mediterraneo.

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