EuroMaidan è in fiamme. La violenza si diffonde nel centro di Kiev da entrambe le parti, la piazza delle manifestazioni diventa un campo di battaglia durante la notte, una foto mostra i manifestanti che picchiano a sangue un poliziotto, un video fa vedere la polizia che picchia a sangue un manifestante.
La nuova ondata di proteste si è scatenata dopo che il parlamento ucraino ha approvato una serie di leggi controverse sulla liberta d’espressione, ma il problema ha radici più profonde.

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Leggi liberticide ?
Giovedì scorso la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha votato una serie di leggi che, secondo l’opposizione e la maggior parte dei media, comprimono le libertà democratiche e spianano la strada a una dittatura di Viktor Yanukovich. Le leggi Kolesnychenko-Oliynyk, dai nomi dei parlamentari del Partito delle Regioni (il partito del presidente) che le hanno stilate, contengono disposizioni come – tra le altre – un controllo sulle comunicazioni (le carte SIM saranno nominative), 10 giorni di arresto per chi indossa maschere o caschi, 15 giorni per chi pianta tende senza il permesso della polizia , due anni di reclusione per diffamazione, tre anni per la distribuzione di materiali «estremisti», sette anni per «minacce» a un poliziotto, e così via.
Il Parlamento sostiene che tali misure sono necessarie per garantire la sicurezza pubblica. Chi critica queste leggi dice invece che sono disposizioni antidemocratiche volte a scoraggiare le proteste e criminalizzare chi partecipa alle manifestazioni, in violazione della costituzione.
Peggio che in Russia , Bielorussia e Italia …
Prima che le strade di Kiev s’incendiassero, le reazioni non si erano fatte attendere, sia in Ucraina che sulla scena internazionale. «La comunità internazionale deve comprendere appieno significato di questo sviluppo», ha detto al Kyiv Post Reporters senza frontiere. «Questa legge limita drasticamente la libertà di informazione e altre libertà fondamentali garantite dalla costituzione». Europa e Usa hanno dichiarato la loro contrarietà alle nuove leggi e hanno chiesto a Yanukovich un passo indietro, mentre l’Alto commissario Onu per i Diritti umani, Navi Pillay, ha detto di essere «particolarmente preoccupata per il potenziale che queste leggi hanno nel limitare la libertà di espressione e di riunione, il diritto all’informazione e il diritto della società civile di lavorare liberamente. Le leggi hanno anche il potenziale di provocare l’impunità per chi violi i diritti umani».
Al di là della comprensibile reazione dell’opposizione e dei media indipendenti nel paese, l’attenzione internazionale non dovrebbe essere concentrata solo sul contenuto delle leggi, che sono per molti aspetti simili a quelle già esistenti in altri paesi, e non sto parlando solo di Russia o Bielorussia. In Italia, per esempio, una legge degli anni ’70 (legge 152/1975 ) punisce chi si copre il volto o indossa un casco per strada con una pena fino a 2 anni, la diffamazione è punita con la reclusione fino a un anno e per acquistare una carta SIM sono necessari un contratto e una carta d’identità. Probabilmente, più attenzione dovrebbe essere data al tempo e alla procedura con cui sono state adottate le leggi.
Su le mani per la dittatura
Nel momento in cui EuroMaidan cominciato a perdere forza e visibilità sulla scena internazionale, il Parlamento ha fatto una mossa chiaramente finalizzata a dare al governo più strumenti per reprimere ogni protesta futura nel modo più rapido ed efficace. Non c’è dubbio su questo.
Quando il disegno di legge è stato proposto in Parlamento senza alcun preavviso, i deputati dell’opposizione hanno cercato di sospendere la sessione dei lavori, provocando risse che hanno fatto sì che le leggi fossero votate con una semplice alzata di mano da parte dei deputati del Partito delle regioni di Yanukovich. Il pacchetto è stato firmato dal presidente il giorno dopo e pubblicato ieri, 21 gennaio.
Ciò che ha tutte le sembianze di un colpo di mano (e non è un gioco di parole), potrebbe ora trasformarsi in un boomerang che, lanciato contro EuroMaidan, finisca per colpire Yanukovich in fronte. Ma più che gli scontri e le nuove leggi, questo tipo di dittatura della maggioranza parlamentare dovrebbe rappresentare un elemento di preoccupazione per la democrazia in Ucraina.
EuroMaidan è in fiamme. La violenza si diffonde nel centro di Kiev da entrambe le parti, la piazza delle manifestazioni diventa un campo di battaglia durante la notte, una foto mostra i manifestanti che picchiano a sangue un poliziotto, un video fa vedere la polizia che picchia a sangue un manifestante.