Polonia: l'Ue apre la procedura d'infrazione per la legge sulla giustizia. La norma bavaglio contro i giudici voluta dal Governo nel mirino della Commissione von der Leyen
Polonia: l’Ue apre la procedura d’infrazione per la legge sulla giustizia. La norma bavaglio contro i giudici voluta dal Governo nel mirino della Commissione von der Leyen
“È una questione europea perché le corti polacche applicano il diritto europeo. I giudici degli altri Paesi devono essere sicuri sul fatto che i loro colleghi polacchi agiscano indipendentemente. La reciproca fiducia è il fondamento del mercato comune.” Le dichiarazioni della Vice Presidente della Commissione europea Vera Jourova non lasciano margini di manovra alla Polonia, che avrà a disposizione due mesi per rassicurare l’Ue sulle problematiche scaturite in seguito alla nuova legge sulla giustizia, entrata in vigore all’inizio del 2020.
La procedura d’infrazione è volta alla salvaguardia dell’indipendenza dei giudici nella nazione dell’est Europa, che con la riforma della giustizia voluta dal Governo di Mateusz Morawiecki e dal partito PiS, Diritto e Giustizia, va a scontrarsi con la normativa comunitaria. In particolare, come spiegato da Jourova, la legge impedisce l’applicazione diretta di alcune fattispecie della regolamentazione europea sulla protezione dell’indipendenza del potere giudiziario, così come l’allargamento della nozione di sanzione disciplinare che si estende anche ai casi nei quali la decisione del magistrato può essere qualificata come trasgressione. Si tratta, nello specifico, della violazione del Trattato sull’Unione europea e della Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione europea, nei passaggi che trattano l’indipendenza e l’imparzialità della corte.
Non solo: secondo la Commissione, la legge del Governo Morawiecki è incompatibile con il primato della legge europea, e va a toccare questioni di carattere privato dei giudici. Infatti, è previsto che i magistrati rivelino specifiche informazioni sulle loro attività non professionali. Un controllo ritenuto pericoloso dall’Ue, con Varsavia che dovrà dare conto a Bruxelles delle varie sfaccettature evidenziate in rosso dalla Vice Presidente. “Non possiamo compromettere o mettere in lockdown i nostri diritti fondamentali e i nostri valori. Il virus” —sottolinea Jourova — “non deve uccidere la democrazia”.
“È una questione europea perché le corti polacche applicano il diritto europeo. I giudici degli altri Paesi devono essere sicuri sul fatto che i loro colleghi polacchi agiscano indipendentemente. La reciproca fiducia è il fondamento del mercato comune.” Le dichiarazioni della Vice Presidente della Commissione europea Vera Jourova non lasciano margini di manovra alla Polonia, che avrà a disposizione due mesi per rassicurare l’Ue sulle problematiche scaturite in seguito alla nuova legge sulla giustizia, entrata in vigore all’inizio del 2020.
La procedura d’infrazione è volta alla salvaguardia dell’indipendenza dei giudici nella nazione dell’est Europa, che con la riforma della giustizia voluta dal Governo di Mateusz Morawiecki e dal partito PiS, Diritto e Giustizia, va a scontrarsi con la normativa comunitaria. In particolare, come spiegato da Jourova, la legge impedisce l’applicazione diretta di alcune fattispecie della regolamentazione europea sulla protezione dell’indipendenza del potere giudiziario, così come l’allargamento della nozione di sanzione disciplinare che si estende anche ai casi nei quali la decisione del magistrato può essere qualificata come trasgressione. Si tratta, nello specifico, della violazione del Trattato sull’Unione europea e della Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione europea, nei passaggi che trattano l’indipendenza e l’imparzialità della corte.
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