Il partito di Governo ungherese Fidesz non potrà proporre candidati per le prossime elezioni
Sospeso fino a nuovo ordine e con effetto immediato. Questo è il verdetto dell’assemblea politica del Partito Popolare Europeo su Viktor Orbán e il suo Fidesz, che con uno schiacciante 190 a 3 vota per il congelamento della membership al gruppo europeo di centrodestra. Un duro colpo per il premier ungherese, che nelle dichiarazioni post-voto cerca di sminuirne la portata che, in realtà, segna uno spartiacque valoriale all’interno del Partito Popolare Europeo. «Il Ppe è un partito di valori e ciascun membro deve rispettare i principi che ci uniscono», ha tuonato Joseph Daul, Presidente del gruppo. «La decisione non è stata facile. Il Ppe è e deve rimanere legato ai suoi valori. Non possiamo scendere a compromessi sulla democrazia, sulla libertà di stampa, sui diritti delle minoranze. La retorica anti-Ue è inaccettabile», ha proseguito Daul.
Alcuni membri del Ppe, in realtà, avrebbero voluto l’espulsione di Fidesz dal gruppo. Una serie di trattative ha, poi, portato a una più gestibile sospensione che, d’altro canto, sarà subordinata all’esito del Comitato di Valutazione del Ppe, che dovrà assicurare il rispetto delle regole da parte del partito di Orbán. Il Comitato è formato da Herman Van Rompuy, già Presidente del Consiglio Europeo, che guiderà il ristretto consesso del quale fanno parte Hans-Gert Pöttering e Wolfgang Schüssel.
Viktor Orbán si è da tempo allineato su posizioni anti-migranti e anti-europeiste. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la campagna di comunicazione denigratoria di Fidesz contro Jean-Claude Juncker e George Soros. «Ho insistito sul fatto che nessuno può sospenderci, invece noi abbiamo sospeso i nostri diritti», ha affermato Orbán dopo la scelta dell’assemblea politica del Ppe. «Non abbiamo condotto una campagna contro Juncker», ha proseguito il premier ungherese, «ma una campagna di informazione».
Manfred Weber, capogruppo del Ppe all’Europarlamento, ha scritto su Twitter: “La mia proposta di sospensione di Fidesz è stata accettata. È stata una decisione necessaria. I nostri valori non sono negoziabili. Sarà compito del comitato di valutazione decidere sulla posizione di Fidesz nel Ppe, basandosi su concreti progressi circa le nostre preoccupazioni. Devono ricostruire la nostra fiducia”. Jyrki Katainen, importante membro del Ppe e Vice Presidente della Commissione Europea, si è detto felice che siano stati messi dei paletti su ciò che è accettabile o meno. Il Vice Primo Ministro finlandese Petteri Orpo è sulla stessa linea dei colleghi di partito. «Il messaggio è chiaro, Fidesz deve cambiare le sue politiche. Sono soddisfatto della decisione, presa da una forte maggioranza. Per ristabilire la piena membership, Orbán dovrà dimostrare il suo impegno verso il Ppe».
@melonimatteo
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