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Rinascimento nucleare


Il nucleare, un tempo nemico giurato degli ambientalisti, è stato rivalutato a fronte del cambiamento climatico. Ma cosa fare delle scorie?

Giornalisti, con tute protettive, visitano la centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Anche se pare che il disastro di Fukushima non abbia provocato morti associate alle radiazioni, i costi della bonifica sono stati pesantissimi e lo sarà anche l’impatto ambientale.

Il nucleare, un tempo nemico giurato degli ambientalisti, è stato rivalutato a fronte del cambiamento climatico. Ma cosa fare delle scorie?

Negli anni Settanta-Ottanta “nucleare” era uno dei termini più invisi alla sinistra europea e americana. Una serie di catastrofi e incidenti sventati aveva convinto gran parte dell’opinione pubblica che i rischi di questa fonte di energia per le vite umane e l’ambiente superassero di gran lunga i vantaggi. Per questo molti Paesi si sono astenuti dal costruire nuove centrali. Ma negli anni Novanta, quando è emerso che i cambiamenti climatici sono provocati dalle emissioni artificiali di carbonio, la gente ha cominciato a rivalutare il nucleare. Al contrario dei combustibili fossili, infatti, il nucleare non rilascia anidride carbonica.

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