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Le grandi ambizioni di Roma


La coordinatrice dell’Assessorato urbanistico espone con passione i progetti della transizione verso la città orizzontale che saprà offrire equità sociale e innovazione ai suoi abitanti

Il XXI secolo sarà dominato dalle città. Tempo, tecnologie, crescita di popolazione hanno accelerato l’avvento di questa nuova era urbana. Il processo globale di progressiva urbanizzazione che ha portato a vivere nelle città la maggior parte della popolazione mondiale, ha come conseguenza che nei contesti urbani oggi si genera mediamente il 70% del Pil mondiale, il 70% della produzione di rifiuti e il 70% delle emissioni di gas serra. Dal cambiamento climatico alla povertà e alle diseguaglianze, le città sono il problema e anche la soluzione. Orientare le città nella direzione giusta può fare la differenza.

Solo in 100 città si concentrano il 30% dell’economia mondiale e la quasi totalità dell’innovazione. I nuovi rapporti tra le città mondiali sono legati profondamente all’andamento dei mercati; questo è il modello della “città verticale”, gerarchico, segnato dalla dicotomia tra centro − portale multifunzionale che sostiene l’attrattività di mercati anche lontani, di sistemi specializzati d’informazione, luogo di eccellenza − e le sue periferie dove la diseguaglianza economica e sociale si accentua esponenzialmente.

Un nuovo habitat per i global citizens

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