Smart working o telelavoro, così le tecnologie trasformano il lavoro. Se prima si è passati dagli uffici personali agli open space, scrivanie condivise in diversi settori e aziende ora l’evoluzione del mondo del lavoro ci porta a lavorare da casa comodamente seduti sul divano o seduti al tavolo del salotto magari sorseggiando un caffè o un tè .
Se fino a poco tempo fa erano quasi esclusivamente i freelance a lavorare da casa, senza un ufficio, ora questa modalità si sta espandendo sempre più anche tra i dipendenti delle aziende. Alcune realtà, in particolare all’estero, permettono già ai lavoratori di poter scegliere almeno un giorno a settimana da passare lavorando da casa. In Europa almeno il 17% dei lavoratori, per la maggior parte professionisti o manager, è occupato attraverso il telelavoro o lavoro mobile con le tecnologie che permettono di lavorare ovunque.
Smart working e telelavoro tra vantaggi e svantaggi
Smartphones, computer a casa e le ultime tecnologie che ci permettono di poter lavorare ovunque stanno accelerando questo passaggio che porta con sé vantaggi ma anche svantaggi: una maggiore flessibilità ed autonomia da una parte, una fonte di stress più elevato dall’altra con il rischio che si tenda a lavorare più ore e che il lavoro si sovrapponga alla vita personale. È quanto emerge da uno studio dell’International Labour Organisation (ILO).
I dipendenti che lavorano da casa sembrano essere soddisfatti dell’equilibrio tra vita privata e lavoro, mentre i lavoratori “altamente mobili” lo sono meno perché risentono di effetti negativi sulla salute e il benessere. Un contratto di telelavoro part-time formale in modo che i dipendenti possano comunque mantenere i rapporti con i propri colleghi e limitare invece il lavoro informale o straordinario che può tendere ad allungare l’orario di lavoro, sono alcune delle soluzioni che propone l’Ilo per far fronte alle problematiche del telelavoro . Le tecnologie di comunicazione moderne consentono una iper connessione con il lavoro che può tradursi spesso in lavoro straordinario non pagato oltre l’orario di ufficio, mentre ,sostiene l’analisi, si dovrebbero rispettare i giusti tempi di riposo.
Attualmente solo l’Europa sembra avere un quadro normativo per adattare l’evoluzione digitale al telelavoro, l’Accordo quadro europeo sul telelavoro, quasi tutte le norme si riferiscono però al telelavoro formale da casa, ma permangono problematiche per quanto riguarda soprattutto il lavoro informale ed occasionale.
La disconnessione per separare il mondo lavorativo, le ore retribuite, dalla vita personale è fondamentale e in questo senso stanno già lavorando con provvedimenti e norme la Francia e la Germania sul diritto ad essere sconnessi. Nel futuro, cosa che avviene già in alcune aziende, potrebbero pensarsi misure concrete per evitare che il lavoro invada la vita privata come ad esempio lo spegnimento dei server dei computer una volta finite le ore di lavoro stabilite per preservare il riposo e i periodi di vacanza del lavoratore.
@IreneGiuntella
Smart working o telelavoro, così le tecnologie trasformano il lavoro. Se prima si è passati dagli uffici personali agli open space, scrivanie condivise in diversi settori e aziende ora l’evoluzione del mondo del lavoro ci porta a lavorare da casa comodamente seduti sul divano o seduti al tavolo del salotto magari sorseggiando un caffè o un tè .
Se fino a poco tempo fa erano quasi esclusivamente i freelance a lavorare da casa, senza un ufficio, ora questa modalità si sta espandendo sempre più anche tra i dipendenti delle aziende. Alcune realtà, in particolare all’estero, permettono già ai lavoratori di poter scegliere almeno un giorno a settimana da passare lavorando da casa. In Europa almeno il 17% dei lavoratori, per la maggior parte professionisti o manager, è occupato attraverso il telelavoro o lavoro mobile con le tecnologie che permettono di lavorare ovunque.