Turchia: scoperto enorme giacimento di gas nel mar Nero
Erdogan ha annunciato “la più grande scoperta di gas naturale della storia” della Turchia. Ankara potrebbe diventare un hub energetico tra l’Europa e l’Asia
Erdogan ha annunciato “la più grande scoperta di gas naturale della storia” della Turchia. Ankara potrebbe diventare un hub energetico tra l’Europa e l’Asia
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato venerdì “la più grande scoperta di gas naturale della storia” della Turchia: un giacimento nelle acque profonde del mar Nero che conterrebbe 320 miliardi di metri cubi di gas. E non sarebbe neanche l’unico: ci sarebbero molte altre riserve, ha anticipato Erdogan. La produzione avrà inizio entro il 2023.
Cosa ha detto Erdogan
Il discorso di Erdogan si è distinto per il tono nazionalistico. Il Presidente, ad esempio, ha voluto enfatizzare il fatto che le operazioni che hanno portato alla scoperta del giacimento siano state condotte senza affidarsi ad alcun mezzo straniero.
Ha poi aggiunto che Ankara è “determinata” a diventare un esportatore netto di energia e che intende “accelerare” la ricerca di gas nel Mediterraneo orientale, dove le sue rivendicazioni l’hanno portata a scontrarsi con Grecia, Cipro, Francia e Unione europea.
Le possibili conseguenze
La scoperta nel mar Nero, vista la vastità delle riserve, potrebbe avere conseguenze notevolissime per la Turchia.
Potrebbe innanzitutto ridurre la forte dipendenza di Ankara dalle importazioni di energia dall’estero – l’anno scorso la spesa è ammontata a 41 miliardi di dollari –, a beneficio del bilancio statale (in deficit cronico) e del valore della lira (in continuo calo).
La domanda turca di gas viene soddisfatta praticamente per la sua interezza dalle importazioni via condotte da Russia, Iran e Azerbaigian, oltre che dai carichi via nave di gas naturale liquefatto.
Se Ankara dovesse espandere di molto la produzione domestica di gas, il gasdotto TurkStream – che va dalla Russia alla Turchia, attraverso il mar Nero – perderebbe di rilevanza. Per la Russia sarebbe un danno: Mosca vuole ampliare la sua quota nel mercato energetico turco e il TurkStream le garantiva inoltre una rotta del gas alternativa a quella che passa per l’Ucraina.
Qualora poi la Turchia decidesse di esportare il gas – le dimensioni della scoperta potrebbero permetterlo –, avrebbe nella Bulgaria e nell’Ucraina due probabili acquirenti.
I problemi
La scoperta nel mar Nero rafforza il proposito di Ankara di diventare un hub energetico tra l’Europa e l’Asia. Perché il Paese possa realizzare questa ambizione, però, dovrà innanzitutto estrarre il gas scoperto mantenendo bassi i costi, in modo da rivenderlo sul mercato a un prezzo competitivo.
Non è scontato che possa riuscirci. Non è nemmeno chiaro quanto del gas scoperto sia effettivamente recuperabile dal giacimento. Le operazioni di estrazione in altri progetti nelle acque profonde nel mar Nero si sono già rivelate piuttosto complicate: ad esempio il non lontano giacimento Neptune Deep, in Romania, si trova in una situazione di stallo anche a causa di difficoltà logistiche.
La data del 2023 per l’inizio della produzione potrebbe inoltre non essere realistica, secondo diversi esperti del settore energetico.
Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato venerdì “la più grande scoperta di gas naturale della storia” della Turchia: un giacimento nelle acque profonde del mar Nero che conterrebbe 320 miliardi di metri cubi di gas. E non sarebbe neanche l’unico: ci sarebbero molte altre riserve, ha anticipato Erdogan. La produzione avrà inizio entro il 2023.
Cosa ha detto Erdogan
Il discorso di Erdogan si è distinto per il tono nazionalistico. Il Presidente, ad esempio, ha voluto enfatizzare il fatto che le operazioni che hanno portato alla scoperta del giacimento siano state condotte senza affidarsi ad alcun mezzo straniero.
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